mercoledì 26 ottobre 2011

Io sono levantese

Come chi frequenta questo blogghettino sa o ha immaginato, sono nato a Levanto. Tutta la mia famiglia é di Levanto o comunque ligure, la mia nonna é ancora là, a Levanto c'é il negozio, gli altri nonni e molti dei miei cari che non ci sono più.
In realtà a Levanto ci sono nato un po' per caso, nel senso che i miei all'epoca già vivevano a Milano e io ho passato tutta la vita lì. Una parentesi sfortunata a Saronno e poi di nuovo a Milano, dove comunque non ho mai smesso di gravitare anche quando ero varesotto. Ci sono tornato dopo la separazione perché quello era il posto in cui vivere, ho tenuto l'appartamento lì nonostante la lontananza, molti miei amici ci vivono e mi chiedono di tornare. Sono un cittadino, al paesello non ci vivrei.
Ma quando la gente mi chiede di dove sono non ho dubbi: io sono di Levanto. Le mie radici sono lì, la mia terra é quella. E da ieri, da quando mia mamma con un messaggio via skype mi ha avvisato delle forti piogge, vorrei essere lì. Oggi ho passato ogni momento libero cercando notizie su internet, in particolare sul sito del Secolo XIX (da cui sono tratte le foto), guardando gli incredibili filmati e le immagini dell'alluvione. Via Garibaldi invasa dall'acqua, il Ghiararo in piena, la Vallesanta invasa dall'acqua scura, dai detriti. Le barche che galleggiano scomposte, le auto che fanno retromarcia prima del ponte della ferrovia, allagato. Il negozio non ha subito danni, la nonna é (non tanto) tranquilla a casa. I miei sono a Milano, impossibilitati a tornare: Levanto é ancora irraggiungibile sia col treno che in auto.
Altrove é andata peggio: Monterosso e Vernazza, patrimonio inestimabile dell'Unesco come tutte le Cinque Terre, sono sott'acqua, vie e piazze trasformate in fiumi in piena, il fango al primo piano delle case; Borghetto Vara e Brugnato sono disastrate. Finora si contano nove morti e cinque dispersi.
Riguardo le foto e fatico a riconoscere quel mare: blu scuro, limpido e verde in alcuni punti; bianco di schiuma quando le onde si alzano impetuose. L'avevo visto di molti colori ma mai così marrone di terra e detriti.
La forza della natura, l'incuria dell'uomo: possibile che per una pioggia, pur fortissima, di fine ottobre si debba vedere una tale devastazione? Il nostro é ormai uno stato che se ne frega orgogliosamente di tutto: della sua gente, del suo patrimonio, del suo passato e del suo futuro. se le cose non cambieranno, e subito, saremo destinati solo a raccogliere macerie. Ma non voglio fare demagogia, si possono leggere opinioni di vario genere
Appena rientrato a Barcellona, vedo immagini di Levanto anche al telediario della televisione spagnola, ed é una strana sensazione di orgoglio, rabbia e impotenza. Oggi più che mai sono di quella parte di Liguria; oggi più che mai mi sento fuori posto a così tanti chilometri di distanza, e vorrei essere là a soffrire e lottare in mezzo alla mia gente.

eh come no

martedì 4 ottobre 2011

growl!

Breve riassunto di quel che fo

Al solito, accumulo ritardo nel raccontare a voi adepti i miei interessi del momento; così sembra che non faccia una mazza, ma in realtà qualcosa di interessante fa capolino qua e là ogni tanto.
Per esempio, in questo periodo vado pazzo per il nuovo cd dei Girls, che secondo me finirà in cima alla classifica del 2011 (e "Vomit" é senz'altro singolo dell'anno). Sempre in ambito musicale, mi capita di appassionarmi ai ritorni di Wilco e Primus, di non vedere l'ora di ascoltare il nuovo album di Feist e quello di Tom Waits, e di comprare biglietti di concerti a venire (Throwing Muses il 30 ottobre, Wilco il 2 novembre, Stefano Bollani il 12, Primavera Club - con Girls e Steve Malkmus - verso il 20 e Paolo Conte il primo dicembre).
Sto recuperando serie tv arretrate (Friends), scoprendone di - per me - nuove (Modern Family, Lie to Me) e riprendendo a seguirne di consolidate (The Big Bang Theory, How I Met Your Mother). Ho visto anche Mildred Pierce con la sempre splendida Kate Winslet, e mi è pure piaciuto.
Ho visitato alcune mostre di fotografia (Brangulí al CCCB) e ne ho perse altre (Català-Roca alla Pedrera). Parlando di foto, non sono riuscito a iscrivermi al mio corso trimestrale, toccherà aspettare gennaio.
Ho scoperto ristoranti nuovi (Icho, Kibuka, Pez Vela, il Casa Leopoldo di Pepecarvalhana memoria), e, in generale, mangiato troppo e messo su altri etti sul girovita.
Sto leggendo di più in spagnolo, che era anche ora: lento come mio solito, ma ho per le mani "El laberinto griego" di Vázquez Montalbán. E ho comprato un altro suo romanzo alla fiera del libro antico e usato (il mio era usato) che è appena finito in Passeig de Gràcia.
Infine, prevedo di darmi al catalano a breve: ho promesso ad Anna che inizierò le conversazioni con lei in un tempo ragionevole. Mi sa che non ci crede mica.

lunedì 3 ottobre 2011

è festa major anche a Les Corts

Little people in the city

Sapete quando scoprite qualcosa che vi fa dire immediatamente "Come vorrei averci pensato io!"?
Ieri alla libreria del CCCB ho comprato il libro di Slinkachu "Little People in the City", ed è semplicemente strepitoso.

Come vorrei averci pensato io!

Date un'occhiata al blog dell'autore (fotografo, artista, street artist con base a Londra) per rendrvi conto della genialità di questa "arte di strada in miniatura".