venerdì 28 maggio 2010

Primavera Sound Festival - primer día

Ieri prima intensa giornata al Primavera Sound 2010. Bella giornata in principio, durante la serata è caduta qualche goccia di pioggia ma senza rovinare lo spettacolo.
Spettacolo di gente, di cartellone, di musica: quest'anno cambio di sponsor alcolico (la birra San Miguel sostituisce la concorrente Estrella Damm), 7 palchi (due in più dello scorso anno), e almeno due giorni su tre con gran nomi in programma: molto moscio il sabato, almeno per i miei gusti, con i Pet Shop Boys come headliner che davvero non so cosa c'entrino (sono molto più adatti al Sònar che si svolgerà tra qualche settimana).
Sociologicamente parlando i festival musicali sono magnifici: un ritrovo di gente variegata e variopinta, un gran sfoggiare di capigliature e magliette (per la cronaca, io ho optato per quella di Siouxsie), una buona percentuale di soggetti che farebbero la gioia degli psicologi. Secondo l'amico P., lo stile "indie" che va sempre per la maggiore è quello che prevede occhiali con grande montatura nera.
Musicalmente parlando, buon livello con botto finale. Io e F. abbiamo iniziato con i Monotonix, assurdo gruppo israeliano che punta tutto sull'interazione con pubblico: dei pazzi scatenati che suonano tra il pubblico e sul pubblico (letteralmente!). Indubbiamente d'effetto, ma dal punto di vista strettamente musicale non mi hanno proprio detto nulla. Voto: 5 di stima.
A seguire, il primo gruppo che davvero volevo sentire: i Fall. Ovvero Mark E. Smith, storico personaggio della scena inglese. Come definirlo? Enigmatico? Distaccato? Scostante? Certamente un po' di tutto questo, ma davvero carismatico e particolare. Si è aggirato per il palco per un'oretta praticamente facendosi i fatti suoi, masticando chewing gum (o era la dentiera?), declamando i suoi testi con il suo inconfondibile stile, maneggiando con gli amplificatori e spesso dando le spalle al pubblico, mentre i suoi giovani compari ci davano dentro con una musica comunque molto ritmata e trascinante. Voto: 8 alla musica, 10 al personaggio.
Di seguito, gli XX il cui primo e finora unico cd era in cima alla lista delle mie classifiche 2009. Molto molto bravi, anche se la loro musica lenta e d'atmosfera è forse più adatta a piccoli locali piuttosto che a grandi spazi. Inoltre ero lontano dal palco e circondato da gente che se la chiacchierava, per cui non ho potuto concentrarmi troppo come avrei voluto. Lei uguale alla cantante degli Everithing but the Girl e lui a un giovane e platinato Steven Severin dei Banshees anni '80. Comunque, voto 8.
Dopo la meritata pausa-panino, la rivelazione della serata: i canadesi Broken Social Scene. Un sacco di gente sul palco (ne abbiamo contati 11, con 4 chitarre, fiati, percussioni, vari cantanti ad alternarsi al microfono e un inquietantissimo membro della band uguale a Margaret Tatcher). Grandi davvero, sono curioso di ascoltarli su disco. Voto: 9.
Il clou della serata no ha tradito le attese: i riformati Pavement hanno suonato alla grande per un'ora e mezza. Concerto-greatest hits per il ritorno dopo 10 anni di assenza, e il tempo sembrava non essere passato. I soliti cazzari di una volta, qualità immensa, scaletta impeccabile e un Bob Nastanovich esilarante disturbatore. Voto: 11 (si può?).
Tutti a casa con piedi e schiena doloranti, ma soddisfatti. Peccato che il comune di Barcellona non faccia niente per agevolare il rientro alle decine di migliaia di reduci: metro chiusa, nessun potenziamento di bus, taxi ovviamente introvabili. Risultato: 2 ore di viaggio col Nitbus dal Besòs a Les Corts per riuscire a tumbarci a letto.
Oggi è il giorno dei Pixies. E dai dai dai!

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