sabato 30 aprile 2011
venerdì 29 aprile 2011
giovedì 28 aprile 2011
mercoledì 27 aprile 2011
martedì 26 aprile 2011
lunedì 25 aprile 2011
domenica 24 aprile 2011
sabato 23 aprile 2011
la prossima fase della mia vita
Capricorno
22 dicembre – 19 gennaio
(Rob Breszny, ovviamente)
venerdì 22 aprile 2011
giovedì 21 aprile 2011
mercoledì 20 aprile 2011
martedì 19 aprile 2011
lunedì 18 aprile 2011
domenica 17 aprile 2011
sabato 16 aprile 2011
Pepe, tassista anarchico
Nei miei due anni e rotti di andirivieni aerei continui ho preso parecchi taxi da e per l'aeroporto del Prat. Mi sono capitati tassisti silenziosi e ciarlieri, quelli che si imbottigliano sulla ronda pur sapendo che c'è la partita, e poi quello a cui ho dovuto spiegare io la strada per il terminal 1, l'ultima volta il taxi più sporco del mondo.
Oggi mi è capitato Pepe, l'anarchico.
Pepe è argentino, e appena gli dico che devo andare a recuperare la macchina a Sant Joan Despí si ferma immediatamente a settare il GPS, ma poi si impappina e lo passa a me, che glielo sistemi io. Non c'é bisogno, gli dico, conosco la strada e gliela spiego io.
Moglie e figli sono italiani, ma non ha idea di quale parte. Ci sono delle montagne, pare, ma non mi sembra molto convinto. Mi dice che é un peccato che l'Italia sia ridotta così, con la sua storia e la sua cultura di un tempo, e appena capisce che gli do corda lancia il suo strale: "mi dispiace, è anche il tuo presidente, ma siete governati da una persona mafiosa, ladra, impresentabile a livello mondiale e di infima caratura morale". Eh si, ma questa é l'Italia. Poi si scusa per il giudizio netto, "sai, io sono anarchico e certe cose non le sopporto". Dice che Barcellona non gli piace, la gente é troppo chiusa, vive qui da sette anni ma i vicini di casa non lo salutano. "Nemmeno io saluto loro, se é per quello". In Argentina invece si sente ancora la vicinanza tra le persone, la gente ti invita a mangiare a casa propria, c'é fratellanza anche se a vivere non ci tornerebbe: anche agli argentini piace essere governati dai ladri e dai farabutti come Menem. Vivrebbe a San Francisco dove é già stato per 10 anni in passato: me la consiglia, e mi consiglia Buenos Aires. Gli dico che forse un giorno ci andrò a trovare Barbara, e mi dice che per come ho parlato finora crede che mi piacerà. "Stacci almeno 20 giorni, però".
Una volta arrivati, mi dice che alle sue figlie non ha messo nomi italiani ma indios. Purtroppo non me li ricordo, uno vuole dire "Figlia del vento". Ride, e dice "da un padre anarchico cosa si potevano aspettare".
Arrivati a destinazione mi ringrazia di averlo portato fino a lì. "Cuidate", mi dice dandomi una pacca sulla spalla. Riguardati anche tu, Pepe, tassista anarchico, e avanti per la tua strada.
Oggi mi è capitato Pepe, l'anarchico.
Pepe è argentino, e appena gli dico che devo andare a recuperare la macchina a Sant Joan Despí si ferma immediatamente a settare il GPS, ma poi si impappina e lo passa a me, che glielo sistemi io. Non c'é bisogno, gli dico, conosco la strada e gliela spiego io.
Moglie e figli sono italiani, ma non ha idea di quale parte. Ci sono delle montagne, pare, ma non mi sembra molto convinto. Mi dice che é un peccato che l'Italia sia ridotta così, con la sua storia e la sua cultura di un tempo, e appena capisce che gli do corda lancia il suo strale: "mi dispiace, è anche il tuo presidente, ma siete governati da una persona mafiosa, ladra, impresentabile a livello mondiale e di infima caratura morale". Eh si, ma questa é l'Italia. Poi si scusa per il giudizio netto, "sai, io sono anarchico e certe cose non le sopporto". Dice che Barcellona non gli piace, la gente é troppo chiusa, vive qui da sette anni ma i vicini di casa non lo salutano. "Nemmeno io saluto loro, se é per quello". In Argentina invece si sente ancora la vicinanza tra le persone, la gente ti invita a mangiare a casa propria, c'é fratellanza anche se a vivere non ci tornerebbe: anche agli argentini piace essere governati dai ladri e dai farabutti come Menem. Vivrebbe a San Francisco dove é già stato per 10 anni in passato: me la consiglia, e mi consiglia Buenos Aires. Gli dico che forse un giorno ci andrò a trovare Barbara, e mi dice che per come ho parlato finora crede che mi piacerà. "Stacci almeno 20 giorni, però".
Una volta arrivati, mi dice che alle sue figlie non ha messo nomi italiani ma indios. Purtroppo non me li ricordo, uno vuole dire "Figlia del vento". Ride, e dice "da un padre anarchico cosa si potevano aspettare".
Arrivati a destinazione mi ringrazia di averlo portato fino a lì. "Cuidate", mi dice dandomi una pacca sulla spalla. Riguardati anche tu, Pepe, tassista anarchico, e avanti per la tua strada.
venerdì 15 aprile 2011
giovedì 14 aprile 2011
mercoledì 13 aprile 2011
martedì 12 aprile 2011
lunedì 11 aprile 2011
domenica 10 aprile 2011
sabato 9 aprile 2011
la rubrica immobiliare
dunque, riassumendo il delirio immobiliare delle ultime settimane:
- BALDO ha messo nuovi cartelli di vendita, stavolta seri: niente più numeri che si staccano, nè tratti di pennarello che si scoloriscono. ha pure cambiato numero di telefono, anzi no: ne ha due. un cartello l'ha messo sul cancello, l'altro accrocchiato sul terrazzino, attaccato con delle catenelle a dei barattoli di vernice che fanno da peso, e nell'unica posizione in cui non risulta visibile da praticamente nessun punto della strada, a parte un raggio di 57 cm. per la gente che passa a piedi dal semaforo (e che comunque vede meglio l'altro cartello). senza contare il vento che lo ribalta all'interno del terrazzo ogni due per tre.
- il prezzo della casa è sceso dai 290 iniziali a 230 ("trattabili?" "no.")
- la combinazione delle due cose (nuovi cartelli + prezzo più ragionevole) ha fatto effettivamente aumentare il numero dei rompiballe in visita
- una fantomatica signora venuta la settimana scorsa lo comprerebbe a 230. anzi, ha rilanciato pesante: 228!!!
- il sottoscritto, che aspettava seduto sulla sponda del fiume che il cadavere dell'appartamento passasse a 200 mila neuri, ha pensato di offrire 220 e vedere che si dice. pare si dica di si.
- il sottoscritto inizia a farsi due conti in tasca e a frequentare banche per vedere se ce la si può fare con un mutuo di relativamente corto plazo e smetterla di pagare affitti in mezza europa.
- si, perchè nel frattempo i simpatici proprietari della casa milanese, dopo mesi di promesse si son tirati indietro e non me la vendono più. ma è una società immobiliare, sai che je frega a quelli.
- il sottoscritto comincia a provare piacere a frequentare il banc de sabadell di TV3 per motivi che esulano dall'argomento di questo post, ma contemporaneamente capisce che i soldi scarseggiano e inizia la questua.
- in tutto ciò, BALDO cambia vorticosamente look: il piercing sotto il labbro va e viene, e si passa senza soluzione di continuità dallo stile "camallo del porto" con ciuffo biondo e tatuaggio di minnie sul braccio al doppiopetto grigio da matrimonio
- sul fronte affitto quegli sveglioni dei proprietari, sempre con l'arguta collaborazione di BALDO, accettano di abbassarmi la cifra di 100 neuri al mese, da 950 a 850. credo siano gli unici al mondo, e per una volta mi va bene. insomma comincio a chiedermi "mi conviene indebitarmi e restare di nuovo senza soldi per comprare o mi godo la riduzione dell'affitto ancora per un po'?"
- tutto sommato decido che mi conviene indebitarmi e restare senza soldi, e che mantenere la frequentazione del banc de sabadell di TV3 ha il suo perchè (sempre per i motivi che esulano ecc ecc).
- le visite al piso continuano, e lo schema va avanti col solito cliché ("è rumorosa la casa..." B.: "di giorno si ma ci sono le doppie finestre, e di notte è silenziosa, vero hanz?" Hz: "insomma, metà delle linee di bus notturne passano da qui" "ah ecco. ci pensiamo, merce, adeu")
- ieri sera, BALDO mi comunica che i proprietari non sono più disposti a vendere a 220, ma vogliono almeno coprire la parte di mutuo che resta loro da pagare: 238 mila. "BALDO, ma tu stai offrendo a 230!" "si, ma loro non lo sanno" "ah ecco. e la signora che comprava a 228? la prenderà lei, no?" (cambia discorso, al 99% era un bluff) "insomma, quindi?? che faccio?" "non lo so. che vadano al diavolo, io mi sono stufato anche di perdere tempo a far vedere il piso"
- quindi, non si compra più. non questa casa, almeno, e non ora.
- mi toccherà tornare al banc de sabadell di TV3 per informare della situazione e lavorare a qualche nuova proposta...
- BALDO ha messo nuovi cartelli di vendita, stavolta seri: niente più numeri che si staccano, nè tratti di pennarello che si scoloriscono. ha pure cambiato numero di telefono, anzi no: ne ha due. un cartello l'ha messo sul cancello, l'altro accrocchiato sul terrazzino, attaccato con delle catenelle a dei barattoli di vernice che fanno da peso, e nell'unica posizione in cui non risulta visibile da praticamente nessun punto della strada, a parte un raggio di 57 cm. per la gente che passa a piedi dal semaforo (e che comunque vede meglio l'altro cartello). senza contare il vento che lo ribalta all'interno del terrazzo ogni due per tre.
- il prezzo della casa è sceso dai 290 iniziali a 230 ("trattabili?" "no.")
- la combinazione delle due cose (nuovi cartelli + prezzo più ragionevole) ha fatto effettivamente aumentare il numero dei rompiballe in visita
- una fantomatica signora venuta la settimana scorsa lo comprerebbe a 230. anzi, ha rilanciato pesante: 228!!!
- il sottoscritto, che aspettava seduto sulla sponda del fiume che il cadavere dell'appartamento passasse a 200 mila neuri, ha pensato di offrire 220 e vedere che si dice. pare si dica di si.
- il sottoscritto inizia a farsi due conti in tasca e a frequentare banche per vedere se ce la si può fare con un mutuo di relativamente corto plazo e smetterla di pagare affitti in mezza europa.
- si, perchè nel frattempo i simpatici proprietari della casa milanese, dopo mesi di promesse si son tirati indietro e non me la vendono più. ma è una società immobiliare, sai che je frega a quelli.
- il sottoscritto comincia a provare piacere a frequentare il banc de sabadell di TV3 per motivi che esulano dall'argomento di questo post, ma contemporaneamente capisce che i soldi scarseggiano e inizia la questua.
- in tutto ciò, BALDO cambia vorticosamente look: il piercing sotto il labbro va e viene, e si passa senza soluzione di continuità dallo stile "camallo del porto" con ciuffo biondo e tatuaggio di minnie sul braccio al doppiopetto grigio da matrimonio

- tutto sommato decido che mi conviene indebitarmi e restare senza soldi, e che mantenere la frequentazione del banc de sabadell di TV3 ha il suo perchè (sempre per i motivi che esulano ecc ecc).
- le visite al piso continuano, e lo schema va avanti col solito cliché ("è rumorosa la casa..." B.: "di giorno si ma ci sono le doppie finestre, e di notte è silenziosa, vero hanz?" Hz: "insomma, metà delle linee di bus notturne passano da qui" "ah ecco. ci pensiamo, merce, adeu")
- ieri sera, BALDO mi comunica che i proprietari non sono più disposti a vendere a 220, ma vogliono almeno coprire la parte di mutuo che resta loro da pagare: 238 mila. "BALDO, ma tu stai offrendo a 230!" "si, ma loro non lo sanno" "ah ecco. e la signora che comprava a 228? la prenderà lei, no?" (cambia discorso, al 99% era un bluff) "insomma, quindi?? che faccio?" "non lo so. che vadano al diavolo, io mi sono stufato anche di perdere tempo a far vedere il piso"
- quindi, non si compra più. non questa casa, almeno, e non ora.
- mi toccherà tornare al banc de sabadell di TV3 per informare della situazione e lavorare a qualche nuova proposta...
venerdì 8 aprile 2011
giovedì 7 aprile 2011
mercoledì 6 aprile 2011
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