venerdì 30 dicembre 2011

fuori tema, ma non troppo

Ogni volta che torno a Milano, circa una volta al mese, per prima cosa sbircio nella casella delle lettere per vedere se è arrivato il Mucchio. Faccio così dal 1997, quando mi abbonai per la prima volta, e lo leggo dal 1990, ma da tre anni a questa parte trovare la rivista in casella (e portarmela a Barcellona quando rientro, per leggermela con calma) ha ancora più importanza: è come trovare un amico ad aspettarmi a casa per raccontarmi cosa succede in giro. E me lo racconta con la sua testa, con una voce indipendente e libera, con competenza e passione.
Ora il Mucchio Selvaggio rischia di chiudere , e non ci posso nemmeno pensare. bisogna abbonarsi entro fine gennaio per scongiurare il rischio. Io l'ho fatto, ancora una volta; fatelo anche voi se lo conoscete e lo comprate in edicola, e dategli un'occhiata se non lo conoscete. Ne vale la pena.
Qualche altro ricordo personale legato al Mucchio lo trovate qui.

3 commenti:

  1. conosco il mucchio (anche se non lo amo.. ma stefani non c'è più?)
    ho sempre odiato 'ste robe alla pannella "dateci i vostri soldi o chiudiamo.."
    sarà liberista e quindi odioso ma "è il mercato bellezza..."
    non dico che gli auguro di chiudere (se c'è gente che lo ama ne soffrirà..) ma dico solo che questi "ricattucci" non mi piacciono...
    detto da un abbonat di radiopopolare che manco ascolta più..
    adesso puoi odiarmi un po...

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  2. mi sa che non hai letto bene l'editoriale. nessuno sta dicendo "dateci i vostri soldi o chiudiamo", e non è una situazione legata alla scarsità di vendite quanto alla nuova legge sull'editoria che (buona o cattiva che sia la legge) taglia i fondi anche retroattivamente e obbliga vari giornali tra cui il mucchio a riorganizzarsi per continuare ad esistere.
    quello che si chiede è: a) che chi è lettore abituale del mucchio e lo compra in edicola passi all'abbonamento, dando così liquidità immediata all'editore, riducendone i costi di distribuzione per il futuro (e, perchè no, risparmiando pure qualche soldino); b) che si faccia conoscere il giornale a chi non l'ha mai letto, cosa che trovo perfettamente normale per qualsiasi prodotto si debba vendere.
    sappiamo l'infimo valore culturale che in Italia si è sempre dato alla musica, specie se "rock" (qualunque cosa voglia dire) o comunque non mainstream; chi vuoi che venga a sapere dell'esistenza di una rivista come il Mucchio se non con il passaparola?
    concludendo: nessun ricatto ma una spontanea mobilitazione per aiutare i ragazzi della redazione ad avere il tempo per riorganizzarsi ed affrontare le nuove regole del mercato.
    e no, stefani non c'è più anche se "a suo modo" è sempre presente (almeno nelle polemiche).

    non ti odio per cose molto peggiori, tranquillo ;-)

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  3. stavolta ti sbagli (o meglio stavolta non ho fatto come al solito e preso posizione senza sapere di cosa parlavo ).
    ho letto l'editoriale e ho anche fatto una riflessione se dovessi fare il passo..
    poi ho pensato che sinceramente non mi interessano (più) gli argomenti trattati.
    rimane di fondo questa sensazione che definire di "ricatto" è eccessivo ma..
    ripeto mi ricorda molto il tono degli abbonaggi di radiopop.. (detto da abbonato)

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