venerdì 31 dicembre 2010
giovedì 30 dicembre 2010
mercoledì 29 dicembre 2010
pensieri di fine anno, o quasi
secoli che non scrivo. a volte ho l'impressione che questo blog sia di una noia mortale, per chi lo legge (o meglio "guarda", visto che da leggere c'è sempre meno). ragion per cui non è che ci sia una folla di lettori che si accapiglia per commentare e dibattere, e - credo - praticamente nessun nuovo frequentatore negli ultimi mesi (se ci siete battete un colpo, e ditemi cosa ne pensate): a giudicare dalle statistiche del blog, gran parte dei visitatori capita da queste parti per sbaglio, ormai soprattutto cercando foto di chissà cosa su google images e ritrovandosi qui per sbaglio (i caganers sono i più gettonati, per la cronaca).
devo ammettere che per un attimo ho pensato a come vivacizzare questa paginetta, a che novità apportare, ma alla fine mi son detto: e perchè? blog personale era e blog personale resta, che in quanto "cronachetta quotidiana" riflette la mia vita giorno per giorno.
la realtà è questa: negli ultimi mesi ho scritto poco perchè non ce l'ho fatta, e/o ho ritenuto che di cose interessanti da raccontare a parole ce ne fossero poche.
non so se sia vero. in realtà dopo gli eventi degli ultimi 5-6 mesi (la morte del mio capo, le nuove responsabilità, le asturie) la mia vita è cambiata parecchio, e c'è molta gente che ne è felice per me: la crescita professionale, i moltissimi viaggi di lavoro, l'appoggio dei colleghi e spero, un giorno, anche di qualche cliente... il fatto è proprio questo però: "professionale", "lavoro", "colleghi", "clienti"... e la qualità della mia vita privata? la verità è che non ho più scritto molto di me, nè delle cose che mi succedono o che succedono a Barcellona perchè non mi è successo molto altro che il lavoro. l'ultimo film che ho visto risale a prima delle vacanze estive, ho visto un paio di mostre, qualche concerto, è venuto a trovarmi qualcuno e siamo andati da qualche parte (un paio di nuovi ristorantini, un paio di nuove cittadine visitate nei dintorni). in effetti sono anche riuscito a passeggiare per il centro di alcuna delle città che ho visitato per lavoro (A Coruña, Vitoria, Logroño...) e non me ne lamento, anzi. ma per lo più ho lavorato 10-11 ore al giorno e arrivando a casa la sera mi sono seduto sul divano a poltrire, ho preso il primo aereo del mattino e sono tornato con l'ultimo della sera, mi sono fatto il sangue amaro e ho preso delle belle facciate contro il muro. ho rinunciato a troppe uscite serali per mancanza di forze e di voglia, ho trascurato qualche amico di troppo, mi sono chiuso nei miei affari quotidiani e ho dormito poco, e male, accumulando stanchezza fisica e mentale. soprattutto mentale.
la contingenza, certo; non avevo molte alternative se volevo sopravvivere (sempre lavorativamente parlando). ma ora? che ne sarà di me nei primi mesi del 2011? troverò il modo e il tempo di iscrivermi al famoso corso di fotografia di cui parlo da secoli? riuscirò a rivitalizzare la mia vita sociale che ormai pare, se non defunta, almeno in stato comatoso? cambierò casa a Barcellona? ne comprerò una, magari con scelta per molti bizzarra quella di Milano? raggiungerò l'obiettivo di mettere dei paletti ai miei impegni in modo da ricominciare a vivere davvero? inviterò qualcuno a cena da me, trovando la voglia di cucinare qualcosa invece di decidere che barattolo aprire? insomma, che poi è la cosa che finora ho evitato di affrontare: riuscirò a dare una direzione vera alla mia vita, senza che siano gli eventi a decidere per me? smetterò di rigirarmi nel letto senza riuscire a prender sonno chiedendomi cosa fare, e inizierò a farlo davvero?
molti orizzonti temporali stanno cambiando. con la nuova situazione lavorativa il termine dei 2 anni e mezzo è caduto, e ora il mio contratto e la mia prospettiva di vita spagnola non hanno più una scadenza come il formaggio. l'altra "scadenza" dei 3 anni è passata anch'essa, e il prossimo 3 gennaio inizierà a chiudersi definitivamente un altro capitolo della mia vita, il più importante: un altro macigno, quello che più ha indirizzato la mia vita verrà rimosso mio malgrado.
sta arrivando il momento in cui resterò da solo, e gli eventi dovrò ricominciare a farli succedere io.
se sarò bravo a farli accadere e a metterli nella giusta successione, sarà un bene. e sicuramente ricomincerò a scriverne anche su questa personalissima paginetta.
devo ammettere che per un attimo ho pensato a come vivacizzare questa paginetta, a che novità apportare, ma alla fine mi son detto: e perchè? blog personale era e blog personale resta, che in quanto "cronachetta quotidiana" riflette la mia vita giorno per giorno.
la realtà è questa: negli ultimi mesi ho scritto poco perchè non ce l'ho fatta, e/o ho ritenuto che di cose interessanti da raccontare a parole ce ne fossero poche.
non so se sia vero. in realtà dopo gli eventi degli ultimi 5-6 mesi (la morte del mio capo, le nuove responsabilità, le asturie) la mia vita è cambiata parecchio, e c'è molta gente che ne è felice per me: la crescita professionale, i moltissimi viaggi di lavoro, l'appoggio dei colleghi e spero, un giorno, anche di qualche cliente... il fatto è proprio questo però: "professionale", "lavoro", "colleghi", "clienti"... e la qualità della mia vita privata? la verità è che non ho più scritto molto di me, nè delle cose che mi succedono o che succedono a Barcellona perchè non mi è successo molto altro che il lavoro. l'ultimo film che ho visto risale a prima delle vacanze estive, ho visto un paio di mostre, qualche concerto, è venuto a trovarmi qualcuno e siamo andati da qualche parte (un paio di nuovi ristorantini, un paio di nuove cittadine visitate nei dintorni). in effetti sono anche riuscito a passeggiare per il centro di alcuna delle città che ho visitato per lavoro (A Coruña, Vitoria, Logroño...) e non me ne lamento, anzi. ma per lo più ho lavorato 10-11 ore al giorno e arrivando a casa la sera mi sono seduto sul divano a poltrire, ho preso il primo aereo del mattino e sono tornato con l'ultimo della sera, mi sono fatto il sangue amaro e ho preso delle belle facciate contro il muro. ho rinunciato a troppe uscite serali per mancanza di forze e di voglia, ho trascurato qualche amico di troppo, mi sono chiuso nei miei affari quotidiani e ho dormito poco, e male, accumulando stanchezza fisica e mentale. soprattutto mentale.
la contingenza, certo; non avevo molte alternative se volevo sopravvivere (sempre lavorativamente parlando). ma ora? che ne sarà di me nei primi mesi del 2011? troverò il modo e il tempo di iscrivermi al famoso corso di fotografia di cui parlo da secoli? riuscirò a rivitalizzare la mia vita sociale che ormai pare, se non defunta, almeno in stato comatoso? cambierò casa a Barcellona? ne comprerò una, magari con scelta per molti bizzarra quella di Milano? raggiungerò l'obiettivo di mettere dei paletti ai miei impegni in modo da ricominciare a vivere davvero? inviterò qualcuno a cena da me, trovando la voglia di cucinare qualcosa invece di decidere che barattolo aprire? insomma, che poi è la cosa che finora ho evitato di affrontare: riuscirò a dare una direzione vera alla mia vita, senza che siano gli eventi a decidere per me? smetterò di rigirarmi nel letto senza riuscire a prender sonno chiedendomi cosa fare, e inizierò a farlo davvero?
molti orizzonti temporali stanno cambiando. con la nuova situazione lavorativa il termine dei 2 anni e mezzo è caduto, e ora il mio contratto e la mia prospettiva di vita spagnola non hanno più una scadenza come il formaggio. l'altra "scadenza" dei 3 anni è passata anch'essa, e il prossimo 3 gennaio inizierà a chiudersi definitivamente un altro capitolo della mia vita, il più importante: un altro macigno, quello che più ha indirizzato la mia vita verrà rimosso mio malgrado.
sta arrivando il momento in cui resterò da solo, e gli eventi dovrò ricominciare a farli succedere io.
se sarò bravo a farli accadere e a metterli nella giusta successione, sarà un bene. e sicuramente ricomincerò a scriverne anche su questa personalissima paginetta.
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