venerdì 14 agosto 2009

levanto, silicon valley

Dopo solo 5 giorni di tentativi di ogni genere sono riuscito ad avere una connessione internet.
Levanto si riconferma località all'avanguardia nei servizi: la già proverbiale accoglienza e solarità dei liguri qui raggiungono vette inesplorate, e si uniscono a una spiccata propensione imprenditoriale e turistica che fanno del mio paese natale un punto di ritrovo degli amanti delle comodità tecnologiche.
Di seguito elencate alcune delle attività più fiorenti in paese, che chiaramente vengono potenziate nel periodo estivo quando l'affluenza turistica tocca il suo apice.
1) Telefonia e telecomunicazioni
In paese c'è un solo negozio di telefonia. Alla domanda "quanto per un'ora di collegamento?" vi sentirete rispondere "1 euro ogni mezz'ora per Giobatta" (il piccione, nella foto in alto mentre si prepara a stabilire una connessione). Sempre in voga il telegrafo in località Moltedi.
2) Fotografia

Ben tre negozi di fotografia a Levanto. Uno è specializzato in servizi fotografici orrendi e prime comunioni (anche in agosto, a giudicare dalle foto esposte), uno fa anche da ottico (specializzato in monocoli) e l'altro utilizza la tecnica della dagherrotipia tanto in voga a fine '800. Poco tempo fa un amico ha portato una chiavetta usb per stampare una foto digitale e il commesso ha chiesto prontamente "dov'è il rullino?". Dopo lunghe contrattazioni si è ottenuto di poter stampare la foto con il seguente agevole metodo: si porta la chiavetta usb a La Spezia dove verrà riversata su rullino, si porterà lo stesso a Levanto dove il fotografo provvederà a riinviare il rullino a Spezia, nello stesso laboratorio di cui sopra, per la stampa entro due o tre settimane al massimo. In alto il risultato finale.
3) Noleggio DVD

In funzione un distributore di cassette Super8 sulla salita per la passeggiata a mare, ben riconoscibile dal cartello in vetrina: "Novità, Pasqualino Settebellezze" (a fianco la versione in inglese per soddisfare le pressanti richieste dei turisti). Aperto 24h su 24, per la riconsegna
citofonare Olivi.
4) Vendita CD
Dopo la recente chiusura del negozio di Potito DeCarolis nel 2003, gli appassionati di musica possono trovare le ultime novità in musicassetta con maggiore difficoltà. Si dice che nel giorno di mercato, il mercoledì mattina, si svolga un fiorente traffico illegale di dischi in vinile a 78 giri e cd masterizzati dietro al banco dei polli. Unica avvertenza: i cd masterizzati si sentono a scatti e sono tutti di un unico interprete: Augusto Mazzantini.
5) Giornali e riviste
Per quelli che non si intendono di tecnologia c'è pur sempre la tradizionale alternativa delle letture sotto l'ombrellone. Le edicole storiche in paese sono sempre due, Cova e la Baffona. Da quest'ultima in particolare è sempre un'avventura la ricerca della rivista preferita. Difficilmente si riuscirà a scovare qualcosa di recente sotto i cumuli di carta, giochi da spiaggia, bocce e cartoline degli anni 60, ma i più attenti potranno gioire trovando il numero mancante della propria collezione di "Geppo" o "Il Paninaro".

venerdì 7 agosto 2009

propositi per le vacanze

E così, ecco arrivate le vacanze. Sono atterrato a Milano alle 9 e mezza, accolto dall'intera popolazione meneghina di zanzare che, festanti, mi sono venute a prendere in aeroporto e mi hanno portato a casa, dove da un paio d'ore hanno dato inizio al consueto banchetto. Mi sono cosparso di liquidi cosiddetti repellenti, con la conseguenza di una spiacevole appiccicosità che amplifica la sensazione di caldo umido già opprimente, senza peraltro allontanare minimamente i predoni dal loro pasto.
Vacanza, quindi. Quest'anno ci sono arrivato davvero cotto, ho proprio bisogno di riposarmi. Ma si sa che questi appuntamenti annuali portano con sè riflessioni, bilanci e propositi. Ok, di solito è il periodo natalizio e l'arrivo dell'anno nuovo, ma io per qualche strano motivo ragiono ancora a "stagioni" che vanno da settembre a luglio/agosto, non so se per strascichi scolastici o se per questioni calcistiche/fantacalcistiche.
Qualunque sia il motivo, anche quest'estate penserò a come ripartire nella stagione 2009/2010; per il momento però mi sono concentrato sui propositi per le vacanze.
Ecco il mio decalogo per il Nuovo Andrea collezione Agosto 2009:
1) Perdere qualche chiletto. Non molti, ma qualcuno. Diciamo ridurre il girovita. Un ultimo tentativo prima di pensare seriamente alla liposuzione. E lo dico seriamente, mentre mangio gelato al tartufo direttamente dalla vaschetta da chilo.
2) Andare in bici a Levanto, possibilmente evitando l'enfisema alla prima salita.
3) Leggere molto. Finito i grandioso libro di Bazell, ho iniziato i racconti di Gaiman. In valigia penso di mettere Bunker, Doyle, Fred Vargas (in spagnolo), l'autobiografia dei Monty Python (comprata ieri a Liverpool, in inglese), Berlin di Jason Lutes e le poesie di Serena. Ambizioso, forse.
4) Studiare spagnolo. Sono stato molto negligente ultimamente.
5) Ridurre sensibilmente i miei ritardi agli appuntamenti che ultimamente hanno raggiunto livelli preoccupanti.
6) In caso di difficoltà a risolvere il punto 5, rinnovare il parco scuse. Non tutti sono disposti a credere all'invasione delle cavallette.
7) Godersi gli amici, e farsi godere dagli amici.
8) Godersi la famiglia, senza sterminarla al terzo "giù dal letto, esci! vai al mare! abbronzati! metti la crema! nuota! vai a trovare la zia X!" (scheeeerzo, mamma!)
9) Dimenticare.
10) Non dimenticare.
Sento di potercela fare. Ora vado a finire il gelato prima che ci pensino le zanzare. Da lunedì, dieta.

carrer Pelai, Raval

mercoledì 5 agosto 2009

uuuuuuuuuuuuuuuup!

Ieri sera sono andato al cinema per la prima volta da quando sono qui. Non mi sentivo ancora a mio agio con la lingua e non c'erano film che mi attirassero particolarmente.
Per il mio grande esordio ho scelto "Up", il nuovo cartone della Disney/Pixar, sia perchè lo attendevo con ansia e della Pixar troverei divertente e poetica anche la versione animata di "Empire State Building" di Andrew Warhola (o di "Kiss", o di "Eat", o "Sleep". "Blowjob" lasciamolo da parte, per ora, perchè in quello almeno qualcuno si è divertito di sicuro), sia perchè l'idea che in Italia esca solo a fine agosto mi ha tolto ogni dubbio. Poter andare in vacanza tra pochi giorni sbandierando la mia visione esclusiva e vedere le bavette invidiose scendere dall'angolo della bocca dei miei amici cinefili era una prospettiva a cui non avrei potuto rinunciare.
Per citare il sempre grande Vincenzino Mollica, "diciamo subito che è un film bellissimo". E fin qui, nessuna sorpresa. La parte iniziale coi protagonisti da piccoli, e il veloce flashback muto di 5 minuti in cui ripercorrono tutta la loro vita fino al momento della narrazione, è da antologia. So cosa state pensando, amici invidiosi con la bavetta: mi è piaciuta quella parte perchè era muta, e almeno ho potuto capirci qualcosa. Ha ha ha, molto divertente, ma potete fare di meglio.
Poi la storia si sviluppa, e più o meno la si conosce grazie ai trailer di oggi, che ormai durano 25 minuti e ti mostrano le battute migliori e spesso anche il finale. Ma questo non è un film qualsiasi, e nonostante la strisciante prevedibilità di alcune parti (insomma, c'è il viaggio, gli imprevisti, il cattivo che non è poi così cattivo, il buono che non è così buono, animali, oggetti volanti, e l'atteso lieto fine, più o meno) resta imprevedibile, nelle piccole gag, nei personaggi caratterizzati alla perfezione (Carl seduto testardamente sulla soglia di casa mentre tutto cambia intorno a lui mi ha ricordato addirittura Clint in Gran Torino), nel modo in cui si susseguono i colpi di scena, semplicemente nella bellezza visiva di moltissime scene (aaaah, quei palloncini!). E c'è quel retrogusto amaro, profondo, vero, che rende "Up" un film magnifico, adulto, da rivedere. Magari in 3D, visto che stavolta non c'era da inforcare i mitici occhialini da idiota. E magari in italiano, perchè è vero che mi sono perso un po' di sottigliezze linguistiche (gne gne gne).
Mi è piaciuto così tanto che mi parevano bravi persino i doppiatori spagnoli, che di solito hanno un'espressività pari a quella del cigolio della porta del mio frigo, ma meno intensa. Chissà se qualcuno di loro era il Paolo Bonolis spagnolo, perchè da noi ormai pare che per richiamare la gente a vedere film così bisogna chiamare quella gente lì, quando basterebbe dire che c'è della qualità. Ma che ce ne frega ormai della qualità, a noi italiani.
Ah, dimenticavo. Come sempre c'è un corto prima del film. In spagnolo si intitola "Parcialmente nublado", ed è straordinario. La prossima volta che pioverà guarderò in alto e un sorriso mi spunterà all'angolo della bocca. Proprio dove a voi scende la bavetta, invidiosi.

Hospital de Sant Pau, Guinardò