lunedì 28 settembre 2009

chiediamo una pena esemplare!

a me piaceva vasco, come a (quasi) tutti gli adolescenti italiani. tutte le canzoni a memoria, primo concerto della mia vita all'arena di milano nel '89 (tour di "liberi liberi") eccetera eccetera. Quando di musica ne capivo poco (non che adesso): poi basta, ma un po' di affetto per il primo amore è rimasto nonostante siamo molto cambiati tutti e due.
con i radiohead ho avuto sempre un rapporto di interesse e distacco, rispetto e ostilità. l'occhietto sbrincio di thom yorke mi ha sempre intrigato ma quasi mai coinvolto del tutto, nonostante la sponsorizzazione di grazia. ma alla fine ho visto anche loro all'arena di milano, 19 anni dopo quell'altro concerto.

in qualsiasi modo la si pensi sui due modi di fare musica, non si può, NON SI PUO', trasformare questa canzone qui in questa schifezza oscena qua. dovrebbero vietarlo per legge. imporre pene pesantissime, chessò, guardare "porta a porta" tutte le sere per ameno 3 anni stile programma ludovico.

per l'impietoso giudizio dei posteri, riporto anche i due testi a confronto (quella di "creep" è una traduzione qualsiasi presa dal web, giusto per), come se non bastassero le stonature, le parole fuori metrica e i "na na na" a commentarsi da soli.


CREEP:

Quando prima tu eri qui
non riuscivo a guardarti negli occhi

tu sei proprio come un angelo
la tua pelle mi fa piangere
tu fluttui come un piuma
in un mondo meraviglioso
Io avrei voluto essere speciale
tu sei così maledettamente speciale

ma sono sgradevole,
sono strano
cosa diavolo sto facendo qui?
io non appartengo a questo posto

non importa se ferisce
io voglio avere il controllo
voglio un corpo perfetto
voglio un'anima perfetta
voglio che tu ti accorgi
quando non sono in giro
tu sei così maledettamente speciale
Io avrei voluto essere speciale

ma sono sgradevole,
sono strano
cosa diavolo sto facendo qui?
io non appartengo a questo posto

lei corre fuori dalla porta
lei sta correndo
lei corre,...

Qualunque cosa ti renda felice
tutto ciò che vuoi
tu sei così maledettamente speciale
Io avrei voluto essere speciale

ma sono sgradevole,
sono strano
cosa diavolo sto facendo qui?
io non appartengo a questo posto

AD OGNI COSTO:

Guarda che lo so
che gli occhi che hai
non son sinceri
sinceri mai
già da quando ti svegli
nanana
tanto è lo stesso
soffro anche spesso

Ma sono qui
amo dirtelo
voglio restare insieme a te
ad ogni costo
ad ogni costo

Guarda che lo so
che gli occhi che hai
non son sinceri
sinceri mai
neanche quando ti svegli
nanana
tanto è lo stesso
soffro anche spesso

Ma sono qui
amo dirtelo
voglio restare insieme a te
ad ogni costo
ad ogni costo

Guarda che lo so
mi tradirai
io ti conosco
e lo farai
senza neanche rimorso
nanana
tanto è lo stesso
soffro anche spesso

Ma sono qui
amo dirtelo
voglio restare insieme a te
ad ogni costo
ad ogni costo

come mi ha segnalato dario oggi, vasco avrebbe detto che erano anni che voleva fare una cover di creep, ma non gli venivano le parole. hahaha!
sono sicuro che ai vari luzzatti fegiz italiani piacerà molto, come sempre. continuiamo così, facciamoci del male.
ah, a proposito. rivolto a tutti quelli che sono già in fibrillazione per la data di barcellona del tour europeo di vasco: NON CI VADO, E NON OSPITO NESSUNO!

piccioni e pappagallini al Palau Reial

sabato 26 settembre 2009

artisti di strada: testa (di cigno) di rapa

il nuovo Woody

stasera ho visto "basta che funzioni", il nuovo film di woody allen. non ridevo così tanto a vedere un suo film dai tempi di "misterioso omicidio a manhattan". sarà il "solito" woody, ma io ho goduto fin dalle prime note a sottofondo dei titoli di testa, "hello, I must be going" cantata da groucho e margaret dumont in "animal crackers" dei marx. mi chiedo solo perchè la parte di boris non l'abbia recitata lui invece di affidarla a larry david.
che sia perchè è morto oreste lionello?

domenica 20 settembre 2009

torri e topi a milano


sono a milano per tutta la settimana.
lavoro, parenti, amici, isa e il suo piccolo lorenzo.
voglio approfittarne per fare anche un po' il turista, camminare per il centro della mia città che ho troppe volte trascurato e trattato con sufficienza.
e già che ci sono, visitare la mostra di art spiegelman alla galleria nuages.

passeggiando per la vecchia milano: via Santa Marta

lunedì 14 settembre 2009

ancora due parole

giusto per integrare quanto scritto sabato a proposito delle affinità e differenze tra il clima che si respira qui e l'aria malsana italiota (o padana), riporto quanto segue:

Tornano a Barcellona le Nits del Ramadà, una tre giorni di musica ed etno-gastronomia che anticipano le celebrazioni della Festa della Mercè e che prenderanno posto dal 17 al 19 Settembre all’interno del Parc de la Ciutadella. L’evento è giunto alla sua seconda edizione e promette di bissare il successo dello scorso anno, quando debuttò con numerosi visitatori, catturati e proiettati in una dimensione lontana e suggestiva, fatta di suoni, odori, profumi, cibo e vibrazioni provenienti da diversi paesi di Africa ed Asia medio-orientale. Le Notti del Ramadan sono un’opportunità per conoscere ed incontrare la cultura islamica e la numerosa comunità mussulmana di Barcelona, 2 notti di festa e sano spirito di condivisione. Tutti i concerti e le manifestazioni collegate sono gratuiti. (fonte "SpaghettiBCN", articolo completo qui)

insomma, quasi come da noi...

per complicare le cose, nel frattempo, nel paesino di Arenys de Munt hanno organizzato una consulta popolare per l'indipendenza, con vittoria schiacciante del si, e altri 60 comuni hanno chiesto di poter fare lo stesso. isomma, bel bordello. per chi è interessato ad approfondire, c'è qualcosa qui.

visto che diluvia, me ne sto in casa (ancora grazie, Checco!)



sabato 12 settembre 2009

riapre Casa Amatller, Passeig de Gràcia, Eixample

Visca Catalunya?

Ieri era il día de la Diada, il giorno in cui i catalani festeggiano una sconfitta militare, quella che nel 1714 fece loro perdere l'indipendenza di fronte ai Borbone. E già da questo si capisce che 'sti catalani tanto normali non lo sono.
Inizialmente arrivando qui questa cosa della lingua, della loro diversità sbandierata rispetto al resto degli spagnoli, questa loro identità così forte mi piaceva, mi affascinava. A parte tutte le
difficoltà che comportava, e tuttora comporta, il cercare di imparare una lingua (el castellano) in un posto in cui se ne parla un'altra (il català), dire gracias e por favor dove (quasi) tutti dicono mèrci e si us plau.
Poi, col passare del tempo, ho visto altri aspetti della questione. Ho visto i tifosi del Barça e dell'Athletic Bilbao (baschi, altra regione notoriamente indipendentista, con aspetti ben più inquietanti) fischiare tutti insieme l'inno di Spagna durante la finale di Copa del Rey, col re in tribuna (e la tv di stato oscurare i fischi in diretta... quasi come in Italia, solo che qui il giorno dopo hanno cacciato il responsabile della trasmissione). Ho visto molta chiusura verso l'esterno, ho visto la tipica ipocrisia politico-economica che sempre si palesa in casi come questo, una sorta di "Madrid ladrona" pronunciata mentre con Madrid si fanno affari.
Ho visto un accanimento quasi ridicolo sulla lingua, al punto che uno spagnolo non catalano si trova in difficoltà ad interpretare i cartelli stradali. E allora mi sono chiesto: ma sono poi tanto diversi dai leghisti nostrani? Perchè mi viene da prendere per i fondelli l'assessore di Como che ha fatto mettere la segreteria telefonica del comune in lingua locale ("Se ta vret parlaà cun l'operaduù, schiscia ul quater") quando qui è la normalità e chi non lo capisce si attacca, alla faccia del bilinguismo sancito dalla costituzione spagnola? Perchè un giocatore del Barça (il cui presidente, Laporta, è secessionista) che voglia ricevere un'ovazione del suo pubblico basta che dica "Visca el Barça i visca Catalunya!", e viene giù lo stadio? Perchè gli indipendentisti catalani sono socialisti, o di sinistra più estrema, e i leghisti invece sono di destra? Non lo so, certo ci sono delle differenze importanti.
E' il clima generale ad essere diverso. Qui la gente, il famigerato uomo della strada, dice "Barcellona ladrona" quanto "Madrid ladrona" se si accorge che i soldi che vanno alla Generalitat de Catalunya non servono ad altro che ad alimentare il clientelismo, un po' diverso dal Bossi che a Roma c'è da 15 anni e nel frattempo manda la famiglia a guadagnare 12.000 neuri al mese come portaborse al Parlamento Europeo.
Qui hanno sì regolamentato l'ingresso di immigrati, ma per integrarli nel tessuto sociale della città, con tutte le difficoltà del caso. Qui gli omosessuali non li bruciano, ma l'Adjuntament de Barcelona è uno degli sponsor del Gay Pride locale e sta costruendo una biblioteca ad hoc per loro. Qui nessuno si sognerebbe mai di querelare un giornale che pone delle domande, perchè davvero c'è rispetto della libertà di parola.
La Spagna non è il paradiso della sinistra europea che si crede nei paesi, come il nostro, dove la sinistra non esiste più. Non lo è nemmeno la Catalunya, dove ci sono molti aspetti politici-economici di leghismo che, da padano di minoranza, mi piacciono poco. Ma almeno qui si ha ancora un tessuto sociale vivo, si ha solidarietà tra le persone, si sentono messaggi positivi. E si ha ancora la capacità, e la voglia, di indignarsi. Non è poco. Così la lingua la imparerò più volentieri.

mercoledì 9 settembre 2009

Avinguda Diagonal, Eixample



e chi sono io, il figlio della serva? (un ricordo di Màik)

Insomma, è morto Mike Bongiorno.
Dopo Lux Interior, un altro che credevo immortale ci lascia in questo 2009 un po' così (e confesso che accomunarli in questo pensiero mi fa molto ridere: mi immagino Mike che si dimena cantando "I am the mad daddy" inguainato nei suoi - dell'altro - pantaloni di pelle nera mentre si struscia su Poison Ivy).
Come sempre accade in questi casi, tutti a dipingere il defunto come un grande, una persona straordinaria, il migliore di sempre. Si è scomodato anche Napolitano, e non capisco perchè non lo avesse fatto anche per Lux. Che ingiustizia.

Beh, Mike l'avevo conosciuto anch'io, e il bello è che manco me lo ricordavo più: ha dovuto suggerirmelo Dario. Uno dei tre vip che ho incontrato in vita mia (oltre a Dario Vergassola conosciuto in una mitologica sagra a Pignone, e a Gianluca Grignani con cui giocavo a tennis - ma avevamo 10 anni, quindi forse non conta) e l'avevo rimosso! Potrei vendere l'esclusiva a "Chi" facendomela pagare profumatamente e invece, come fece Alexander Fleming con la penicillina, rinuncio a una vita di agi sfrenati perchè tutti ne possano trarre beneficio, e la racconto qui.

Sarà stato il 2002, lavoravo da poco in Nestlè Purina e quell'anno si decidette di investire un bel mucchio di soldi per sponsorizzare una trasmissione TV con il marchio Friskies. La trasmissione si chiamava "Qua la zampa", la presentava Mike con Antonella Elia, ed era francamente orrenda. Come in ogni trasmissione di Mike che si rispettasse c'era il momento della televendita, e lì entravamo in ballo noi come dei rovagnati qualsiasi. C'era un espositore su cui avevamo sistemato i prodotti, e un testo scritto sul gobbo che lui doveva leggere. Quando toccò ai miei prodotti ricordo che continuava a sbagliare a leggere, e quando intervenni io mi guardò severamente e mi disse: "Lei è il signor Friskies?" (con una pronuncia anglofona delle sue: qualcosa tipo "Freiskiiiieis")... Mi avrebbe sbranato probabilmente per quel testo astruso che gli toccava leggere, e come dargli torto; ma eravamo lo sponsor pagante e doveva trattenere i suoi istinti omicidi. Avrebbe sempre potuto sfogarsi in seguito sulla Elia, che non cacciava un euro e anni prima gliene aveva combinata una con quella storia delle pellicce.
Non c'è stato molto altro, onestamente. Lo ricordo piuttosto odioso e supponente; non si rivolgeva quasi mai direttamente a noi ma ci parlava attraverso uno dei lacchè che lo circondavano. Magari si era solo svegliato male, chissà, o forse era infastidito dalla Elia e dai bambini urlanti, che non sopportava. O forse no ed era proprio così, ma in ogni caso oggi diremoo solo che era un grande, una persona straordinaria, il migliore di sempre.
Anche se io preferivo Lux.

lunedì 7 settembre 2009

va bastanza bene, io dico a la mente

Un mese fa esatto iniziavano le mie vacanze. Avevo fatto dei propositi, e ci credevo abbastanza quando li ho elencati. Si, dai, abbastanza.
Visto che sono una persona seria, riprendo l'elenco e faccio un bilancio della situazione. Non mi tiro indietro, anzi affronto le mie responsabilità.

1) Qualcuno conosce un buon "liposutore"... "liposuzzore"... "liposucchiatore"... Ehm... Qualcuno conosce un LIPO? Vedi? E' il destino. Mi terrò le maniglie dell'amore ancora per un po', che tutto sommato mi fanno compagnia.
2) La bici l'ho usata, ma nessun enfisema. Sarà perchè ho evitato le salite?
3) Ho letto. Non moltissimo, ma ho letto. Doyle, Gaiman, Bunker. Berlin volume uno l'ho piantato lì, per il momento. Ora sto leggendo Grossman. Moderatamente soddisfatto: avevo iniziato alla grande, ma poi sono arrivati gli amici, e continuavano a parlare.
4) Non ho studiato per nulla. Ma ho ripreso appena rientrato a Barcellona, mi sono pure comprato un libro di grammatica con esercizi. Va che bravo alumno. Tra poco attacco col catalano, così, per fare un po' di confusione.
5) Ecco, sui ritardi devo migliorare. Non è colpa mia, è che ho preso da mia madre e se vedo che mi mancano 5 minuti inizio a fare un lavoro che ne dura 20. E' una questione genetica.
6) Da come è iniziato settembre non avrò bisogno di trovare nuove scuse, semplicemente nessuno mi darà più appuntamenti. Tantomeno se è donna.
7) Gli "amici estivi" c'erano quasi tutti, quest'estate abbiamo fatto il record dopo anni. Qualcuno se ne è andato a cercare il mare sui Pirenei, ma non ha avuto il fegato di andare fino in fondo ed è tornato alla base appena saputo che avevamo prenotato dalla Zita.
8) Famiglia goduta nelle giuste dosi, credo. E come al solito sono riuscito a scroccare un lauto pranzo a Vernazza.
9 e 10) si veda (e si senta) il post sui La Crus. C'è da lavorare parecchio. La mia mente è troppo veloce.

Dai, tutto sommato non male. E poi il mio settembre catalano prevede altre feste, weekend lunghi e ponti, ho ancora tempo. Sono abbastanza soddisfatto. Per citare ancora Jonathan Richman, va bastanza bene, bastanza va.

colori di fine estate a Les Corts

sabato 5 settembre 2009

giovedì 3 settembre 2009

lo so, lo so...

...che dovrei parlare delle vacanze, che avrei qualche gran personaggio incontrato per strada - vero o inventato - da approfondire (l'Obispo Tereso, per esempio), che dovrei aggiornare le mie orde di lettori (ha!) sul rispetto o meno dei propositi estivi (o meno, temo).

lo so.
ma stasera non posso, non riesco, non ho tempo.

sono nel tunnel dei Monty Python.
SAY NO MORE!

oggi sono un po' più català