mercoledì 23 novembre 2011

punti fermi della vita

a volte qualche amico burlone mi dice che dovrei mettermi a scrivere.
ma io mi chiedo: perché dovrei farlo quando c'é già chi scrive esattamente quello che mi piacerebbe (essere in grado di) scrivere, e nello stile in cui vorrei (essere in grado di) scriverlo?
da "Ex cattedra" in poi, questo scrittore é per me Domenico Starnone.

come dite? mai letto niente???
continuiamo così, facciamoci del male. (cit.)

Toccata e fuga sul lago di Como (sull'altro ramo, però)

lunedì 14 novembre 2011

la mia amica Vera adesso ha un blog

La mia amica Vera è tante cose. È divertente, ne sa un sacco, e poi sopporta il mio fratellino Tommy per così taaaaante ore al giorno che non so come faccia (e lo fa dal '99). Ama i bambini e gli elefantini, tanto da averne uno tatuato (un elefantino, non un bambino: almeno che io sappia). Ama le fiabe e le sa raccontare. Sa bere lo champagne coi piedi, non mangia la carne e lo dice in faccia a quelli della Amadori, porta cappelli dalla tesa larga e dalla tesa stretta e anche dalla tesa media, di ogni foggia e colore, e come li porta lei i cappelli non li porta nessuno. Ha una bella risata che la mia nonna Nenne avrebbe definito "argentina".
La mia amica Vera è molto generosa, e la vita per le persone generose a volte non è facile. Le piacciono le scarpe, i ventagli, i libri, le piace il colore viola. A volte ha sonno sul più bello, e si addormenta lì; a volte resta a casa mentre noi siamo in spiaggia, e ti vien da pensare che ha fatto bene perchè a quell'ora fa un caldo boia. Sa anche dire "ti voglio tanto bene" mentre Tommy le strizza le guance, e provateci voi se siete capaci.
La mia amica Vera da 12 anni mi dimostra che è tantissime altre cose, e sono tutte cose belle.
Ora Vera ha aperto un blog, un video-diario, e dimostra un grande coraggio. Io non mi perderò un solo giorno della sua avventura, e faccio il tifo per lei con la vuvuzuela a tutto volume.

http://unaveradieta.wordpress.com/

yaaaaawn!

martedì 1 novembre 2011

plaça d'Espanya

In-edit Beefeater festival

Dal 27 ottobre al 6 novembre a Barcellona si svolge l'annuale "festival internacional de cinema documental musical", per gli amici In-edit.
Gli scorsi anni o me lo dimenticavo o ero in altre faccende affacendato, ma quest'anno grazie alla solerzia dell'amico Pinux mi son fatto l'abbonamento a 6 proiezioni e in questi giorni di ponte nessuno ci schioda dalle poltrone dei cinema Aribau.
Finora ci siamo visti "Color Me Obsessed", l'insolito e bel documentario sui Replacements di Gorman Bechart, che era presente in sala: la storia del fondamentale gruppo di Minneapolis ripercorsa attraverso interviste a chi c'era, senza nemmeno un secondo di musica nè alcuno dei componendi della band: coraggioso e riuscitissimo. Poi è stata la volta di "The Sacred Triangle", indagine un po' didascalica sul rapporto artistico che un David Bowie in fase di lancio costruì con i suoi idoli Lou Reed e Iggy Pop nella Londra glam di inizio anni '70: ne nacquero Ziggy Stardust, Transformer e Raw Power. Per dire.
Il nostro personale programma continua stasera con "Amazing Journey - The story of The Who", giovedì con "Quiero tener una ferretería en Andalucía", resoconto degli anni bui trascorsi da Joe Strummer a Granada dopo lo scioglimento dei Clash, e ancora nel weekend con "Ray Davies, Imaginary Man" di Julian Temple e "The Other Side of the Mirror", cronaca del famoso concerto che Bob Dylan tenne an Newport Folk Festival nel 1965.
Naturalmente il festival offre molto di più: Michael Nyman, il musical di John Turturro sulla musica napoletana, un documentario sulla storia della Fura dels Baus, una selezione di altri film del regista Murray Lerner (oltre a quelli su Who e Dylan che vedremo) tra cui quelli famosi girati all'Isola di Wight nel '70. Ma il tempo è quello che è e ogni tanto tocca pure lavorare.
Soprattutto il festival offriva la proiezione di "Living in the Material World", filmetto di 3 ore e mezza di Martin Scorsese sulla vita di George Harrison. La nostra lungimiranza ci ha fatto perdere la proiezione in sala: biglietti esauriti e noi a dormire sugli allori. Fortunatamente il notevole sito FilmIn, i collaborazione con l'In-edit, dà la possibilità di vedere in streaming tutti i film del festival (e molti di più, in lingua originale con sottotitoli): divano di casa Pinux, birrette e pizza tarradeglia, e con soli 2,95 € ci siamo visti un capolavoro di un grande regista su un grande musicista e un grande uomo. Consigliatissimo.