martedì 2 agosto 2011

Avrei dovuto scrivere di

Nelle ultime settimane ne avevo di cose da raccontare.
Avrei dovuto scrivere del matrimonio di Ceci e Giu, della sua preparazione (quest'anno ero in forma, tra coupons e fotomontaggi: ci siamo divertiti come al solito in quella banda di matti) e della festa che ne é seguita. Ora sono tra il Kilimanjaro e le Seichelles, gli stronzetti.
Avrei dovuto scrivere del viaggio a Dubai, che é una di quelle cose che capitano una volta nella vita e finisce che quando é il momento di raccontarla non sai cosa dire se non le solite banalità: posto unico al mondo ma fintissimo, caldo allucinante che ti assale alla gola e freddo di aria condizionata ovunque, l'isola a forma di palma che quando ci sei su manco te ne accorgi, autostrade e centri commerciali kitch, opulenza ma anche visibile crisi economica (tra virgolette: crisi per miliardari), il grattacielo più alto del mondo che, quello si, é una cosa mozzafiato (ma il premio del miglior grattacielo del mondo l'ha appena vinto l'hotel Porta Fira de l'Hospitalet de Llobregat, tié!).
Avrei dovuto scrivere del paio di weekend lunghi a Levanto, rilassanti e abbronzanti, del mio primo San Giacomo da anni e della nonna che sta molto meglio (prima di rompersi il femore, ieri sera: quest'anno non si é fatta mancare niente). Del rientro al lavoro senza voglia di lavorare, con le ferie così vicine che finalmente si possono quasi toccare; di una certa mail che non mi aspettavo e che mi ha fatto incazzare, ma proprio incazzare a morte, e del cesso in cui si vorrebbero buttare 10 anni di vita così, senza ritegno; di Annamaria che se ne va tra pochi giorni e che mi cazzia se giudico critico mal interpreto non esco mi arrabbio mi deprimo (non mi deprimo!), insomma mi cazzia sempre ma dice che le mancherò.
Avrei dovuto scrivere di Pietro, e che sarò il suo padrino a settembre.
Di Luca e delle sue prime buffe parole, e di Dario in arrivo nel pancione. E di Alessandro detto Obiwanche che ha iniziato la seconda generazione, e di Viola che sta arrivando anche lei.
Della mamma che ce la sta mettendo tutta, e mi dice "vero che sono brava?". Eccome se lo é.

Invece sono qui da un'ora e mezza ad aspettare l'imbarco del volo per Asturias, e ora che annunciano un ulteriore ritardo dovuto a "mantenimiento" mi viene da dire soltanto VAYA MIERDA SPANAIR Y LA MADRE QUE LA PARIÓ.

2 commenti:

  1. Ma non è vero che Annamaria ti cazzea sempre, anche se è vero che le mancherai.

    Notte, milanese travestito da ligure.

    A mare, a telefono, a cinema.

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  2. in effetti hai ragione, sono io che cazzio lei ;-)

    sono curioso sulle reazioni che trovo ai vari post: a parte che ultimamente sono sempre in multipli di due (ho solo lettori a coppie?), non riesco mica a interpretarle. ad oggi questo post ha 6 "voti", ad esempio: 2 "wow", 2 "mah" e 2 "bleah": si riferiranno al contenuto del post, al gradimento del post (che penso è come dovrebbe essere: ai 2 che hanno cliccato "bleah" dovrebbe aver fatto schifo quello che ho scritto, o come l'ho scritto, non - per intenderci - il fatto che l'aereo fosse in ritardo).
    ai posteri l'ardua sentenza.

    (scusa la digressione, "Anonima" :-))

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