mercoledì 5 agosto 2009

uuuuuuuuuuuuuuuup!

Ieri sera sono andato al cinema per la prima volta da quando sono qui. Non mi sentivo ancora a mio agio con la lingua e non c'erano film che mi attirassero particolarmente.
Per il mio grande esordio ho scelto "Up", il nuovo cartone della Disney/Pixar, sia perchè lo attendevo con ansia e della Pixar troverei divertente e poetica anche la versione animata di "Empire State Building" di Andrew Warhola (o di "Kiss", o di "Eat", o "Sleep". "Blowjob" lasciamolo da parte, per ora, perchè in quello almeno qualcuno si è divertito di sicuro), sia perchè l'idea che in Italia esca solo a fine agosto mi ha tolto ogni dubbio. Poter andare in vacanza tra pochi giorni sbandierando la mia visione esclusiva e vedere le bavette invidiose scendere dall'angolo della bocca dei miei amici cinefili era una prospettiva a cui non avrei potuto rinunciare.
Per citare il sempre grande Vincenzino Mollica, "diciamo subito che è un film bellissimo". E fin qui, nessuna sorpresa. La parte iniziale coi protagonisti da piccoli, e il veloce flashback muto di 5 minuti in cui ripercorrono tutta la loro vita fino al momento della narrazione, è da antologia. So cosa state pensando, amici invidiosi con la bavetta: mi è piaciuta quella parte perchè era muta, e almeno ho potuto capirci qualcosa. Ha ha ha, molto divertente, ma potete fare di meglio.
Poi la storia si sviluppa, e più o meno la si conosce grazie ai trailer di oggi, che ormai durano 25 minuti e ti mostrano le battute migliori e spesso anche il finale. Ma questo non è un film qualsiasi, e nonostante la strisciante prevedibilità di alcune parti (insomma, c'è il viaggio, gli imprevisti, il cattivo che non è poi così cattivo, il buono che non è così buono, animali, oggetti volanti, e l'atteso lieto fine, più o meno) resta imprevedibile, nelle piccole gag, nei personaggi caratterizzati alla perfezione (Carl seduto testardamente sulla soglia di casa mentre tutto cambia intorno a lui mi ha ricordato addirittura Clint in Gran Torino), nel modo in cui si susseguono i colpi di scena, semplicemente nella bellezza visiva di moltissime scene (aaaah, quei palloncini!). E c'è quel retrogusto amaro, profondo, vero, che rende "Up" un film magnifico, adulto, da rivedere. Magari in 3D, visto che stavolta non c'era da inforcare i mitici occhialini da idiota. E magari in italiano, perchè è vero che mi sono perso un po' di sottigliezze linguistiche (gne gne gne).
Mi è piaciuto così tanto che mi parevano bravi persino i doppiatori spagnoli, che di solito hanno un'espressività pari a quella del cigolio della porta del mio frigo, ma meno intensa. Chissà se qualcuno di loro era il Paolo Bonolis spagnolo, perchè da noi ormai pare che per richiamare la gente a vedere film così bisogna chiamare quella gente lì, quando basterebbe dire che c'è della qualità. Ma che ce ne frega ormai della qualità, a noi italiani.
Ah, dimenticavo. Come sempre c'è un corto prima del film. In spagnolo si intitola "Parcialmente nublado", ed è straordinario. La prossima volta che pioverà guarderò in alto e un sorriso mi spunterà all'angolo della bocca. Proprio dove a voi scende la bavetta, invidiosi.

2 commenti:

  1. bello.
    il commento non il film (io da bravo italiota andrò a vederlo in italiese.)

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  2. quando lo vedrai, potresti scrivere qui il tuo commento se ti va.

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