molte, nessuna.
si può desiderare ardentemente di farsene, o rifarsene, una.
ci si può illudere di averne una quando non c'è. ci si può dare un gran daffare, cambiare città, cercare di incrociare le vite degli altri e di esserne coinvolti, si può provare a pianificarne una nonostante tutto.
si può scapparne o correrle incontro. si può ardere di vita e sentirne comunque il gelo, si può pensare alla vita desiderata senza poterla vivere, si può viverne una nel futuro con il corpo e un'altra totalmente differente nel passato, con la mente.
si può veder nascere una vita ed emozionarsi di fronte alle manine di un Alejandro che qualche ora fa non c'era. è bello, Alejandro, e sono belli gli sguardi di Silvia ed Alex, e quelli che vedrò a breve di Isa e Max, Fra e Luca, Momi e Dario. Giò e Matteo, anche, Paola e Ricky. già me li immagino, vivi.
si può anche immaginare la vita di un altro e plasmarla secondo le proprie illusioni, e pretendere che un giorno le nostre vite si debbano rincontrare. credere di poter avere anche noi quegli sguardi.
si può pensare che non sia questa, la vita.
poi ci si può semplicemente imbattere in una foto, e vedere che un altro sta vivendola al posto tuo. in quel momento barcellona non c'è più, sembra non esserci più niente oltre a quella foto e ad altre che hai già visto e ti tornano alla mente.
invece no, altro c'è.
c'è la persona dietro a quella macchina fotografica, c'è quel dito invisibile che l'ha scattata, quella foto.
e improvvisamente riecco la tua vita, eccola lì che torna prepotente e ti pervade. la riconosci, ha il suo profumo. è altrove, ma è qui, e ovunque.
c'è Alejandro, che ieri mattina non c'era.
è bello Alejandro, e anche Simona lo è.
seguimos, adelante.
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