domenica 11 aprile 2010

la Squadra Perfetta

Ieri sera ero in un bar vestito di blaugrana a vedere il Clàsico, Real Madrid-Barça: l'ennesima sfida tra le due squadre più blasonate del calcio spagnolo, ma anche lo scontro tra le due capitali (politica ed economica, un po' la Roma-Milano di Spagna), tra Spagna centralista e Cataluña, tra due maniere radicalmente diverse di vedere il calcio.Anche prima di venire a vivere qui ho sempre tifato Barça. L'ho sempre vista come una squadra affine al mio Milan, quello di Sacchi, quello che non giocava "all'italiana" ma scendeva in campo per vincere e dare spettacolo, che cercava di fare un gol più dell'avversario piuttosto che chiudersi dietro e fare il golletto. Nel corso degli anni molti giocatori sono passati da noi a loro e viceversa, primo fra tutti Frankie Rijkaard che da allenatore ha fatto grandi i blaugrana prima di Guardiola; noi ci siamo presi per lo più pippe o ex giocatori (Rivaldo, Zambrotta e Dinho) ma alcuni li abbiamo anche rifilati a loro (come dimenticare Reiziger e Bogarde!). Il Real mi è sempre stato sulle scatole, come la Juve: la squadra arrogante che si crede superiore dall'alto dei suoi molti scudetti, piena di campioni spesso antipatici e di dirigenti sopra le righe.

Ora abito di fronte al Camp Nou, e da quando sono qui il Barça di Pep Guardiola ha vinto tutto quello che poteva vincere e ha dato spettacolo come poche squadre che ho visto giocare in vita mia. Ieri sera andava a Madrid contro una squadra costruita a tavolino per vincere tutto a suon di centinaia di milioni di euro: pari punti, peggiore differenza reti. Si rischiava, sulla carta. E invece, dopo il 6-2 dell'anno scorso, un'altra mazzata e un'altra lezione di gioco e di stile all'insopportabile Cristiano Ronaldo e alla politica di Florentino Perez: 2-0, Messi e Pedro uno per tempo, e tutti a casa. E' stata una festa, l'ennesima.
Il Barça è la Squadra Perfetta: costituita per la stragrande maggioranza di giocatori della cantera, il settore giovanile che ha sfornato campioni come Xavi e Iniesta, Puyol e Piqué, Victor Valdes, i giovani Pedro, Bojan, Busquets. Lo stesso incredibile Messi, che è qui da quando aveva 12 anni. Una squadra umile e unita, al contrario del borioso Real, mai polemica, sempre rispettosa degli avversari. Con un allenatore gentile, un signore rispettato da tutti, giocatori, tifosi e avversari. Una squadra spettacolare, con un'organizzazione di gioco mai vista in vita mia, che raramente finisce una partita con meno del 65% di possesso palla e avendo creato meno di 15 occasioni da gol.

Diciamolo, da milanista sconfitto e intristito: il Barça è quello che era il Milan un tempo e che da molti anni non è più. Anche noi avevamo un settore giovanile strepitoso e l'abbiamo fatto morire; anche noi avevamo uno stile che non abbiamo più (almeno in campo, perchè la società era quella che era anche allora, vedi Marsiglia), anche noi grazie ai nostri allenatori facevamo campagne acquisti intelligenti e vincenti e avevamo la mentalità di un calcio spettacolare e offensivo, nonostante gli invidiosi cugini interisti lo neghino e tirino sempre fuori la storiella di Massaro che segnava al 90'. Ora siamo una squadra triste e impotente, senza quasi un'identità, un'armata brancaleone formata da quelle vecchie glorie che hanno fatto storia ma che ormai piacciono solo al nostro megalomane presidente di plastica e cerone. Abbiamo un allenatore capace, una brava persona come il Pep e che per questo immagino se ne andrà presto come i pochi giovani di valore che ci sono rimasti ma, grazie a una società che ci sta prendendo per i fondelli da anni, non possiamo far altro che sperare che la Roma di Ranieri, persona seria e misurata, vinca lo scudetto contro l'Inter di Sua Insopportabilità Mourinho. E che naturalmente il Barça rifili 8 pere alla seconda squadra di Milano nelle semifinali di Champions. Triste ammetterlo, ma è così.

4 commenti:

  1. da un tifoso "della seconda squadra di milano" (opinioni..) controfirmo quasi tutto (tranne il finale, obviously).
    chissà però se finalmente gli ispettori della WADA (antidoping) potranno entrare nei campi di allenamento del Barcellona dopo 2 dinieghi, (operacion puerto dice nulla?)...

    :-)

    RispondiElimina
  2. .......a proposito di satira sportiva.....
    ...grazie mille ...

    RispondiElimina
  3. aggiornamento del 15/4: gol di Pedro da centrocampo.

    RispondiElimina
  4. minchia.
    certo che non ne azzecco veramente una.
    d'ora in poi mi asterrò da qualsiasi commento sportivo, che è meglio.

    RispondiElimina