martedì 6 aprile 2010

la nuova famiglia tecnologica, seconda puntata: il FIGGHIU torna a casa

é chiaro che i problemi di collegamento a distanza descritti qui non sono gli unici che si vengono a creare nelle nuove famiglie separate da molti chilometri di distanza nella vita reale ma uniti a doppo filo in quella virtuale. il FIGGHIU EMIGRANTE è infatti ignaro di quello che combina la FAMIGGHIA in sua assenza, ma tutti i nodi vengono al pettine durante i suoi periodici ritorni a casa: quando cioè viene tempestato di richieste su programmi da installare, stampanti da configurare, istruzioni da impartire su "come si fa" quella certa cosa, e chi più ne ha più ne metta.

prima regola: per non scoraggiare il FIGGHIU i genitori preferiscono tacere le varie richieste di aiuto tecnologico fino all'ultimo istante utile. solitamente è solo dopo un lauto pasto e amabili chiacchierate, proprio quando sta per raccogliere le sue cose e andarsene sgattaiolando furtivo, che si sente rivolgere la temuta frase "prima che tu vada dovresti spiegarmi SOLO UN MINUTO come faccio a...". e di volta in volta si ritrova inesorabilmente risucchiato in lezioni su come creare una cartella, come salvare le foto del cellulare, come archiviare gli allegati di una mail e via dicendo. quello che rende complicate queste spiegazioni è l'impossibilità di utilizzare il lessico appropriato, dato che la FAMIGGHIA, autodidatta in campo tecnologico, ha probabilmente già imparato a entrare come hacker nel sito della CIA ma ancora ignora il significato di parole chiave come "file" o "scaricare".

seconda regola: il genitore difficilmente prende appunti se non obbligato sotto tortura dal figghiu, e se li prende li archivia in luoghi remoti e inaccessibili, tanto da non poterli più utilizzare. ragion per cui la spiegazione su (ad esempio) come creare una cartella potrà ripetersi più e più volte nel corso del tempo.

terza regola: il genitore si mostra insofferente alle spiegazioni dettagliate, cercando sempre di optare per una scorciatoia ritenendo inutili troppe parole. probabilmente ha ragione lui, ma spiegare scorciatoie senza poter utilizzare le parole chiave non è delle imprese più facili ("sposta il file..." "che cos'è un file?" "...")

quarta regola: sul più bello, ormai alla terza ora consecutiva di installazioni e pseudolezioni informatiche e in vista della dirittura d'arrivo, ci si trova nella seguente situazione:

hanz: "ok, ci siamo quasi. ora colleghiamo la stampante e abbiamo finito. mi dai il cavo USB?"

genitore di hanz: "quale cavo? qui non c'è niente! se c'è è nel terzo cassetto con gli altri fili"

gli altri fili in questione sono per lo più decine di cavi di ricarica di cellulari in disuso da anni, cuffie di vecchi walkman, ma ovviamente del cavo USB che serve nemmeno l'ombra.

quinta regola: il senso di colpa. assistendo il FIGGHIU ormai stremato dalle operazioni in corso, il genitore non smette di ripetergli frasi del tipo "mi dispiace, magari avevi da fare!" "certo che oggi è una bella giornata, avresti potuto uscire coi tuoi amici" "mi dispiace...... lascia perdere, vai (nel bel mezzo dell'installazione di un programma)" "mi sento in colpa perchè alla fine non sei andato da nessuna parte".

un classico di sempre, insomma: cornuto e mazziato!

ma in fondo, sotto il baffo un po' innervosito, si finisce per apprezzare la soddisfazione del genitore al termine del proprio lavoretto. tanto che il prossimo natale o per il prossimo compleanno si finirà per regalare un monitor, una stampante o qualche altro articolo informatico che toccherà sistemare prima o poi (sesta regola: il masochismo del figlio)...

4 commenti:

  1. in questi casi io non vedo l'ora che finisca il weekend, così posso tornare in ufficio :o)

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  2. è un problema di tutti i figli, per non parlare di pc da reinstallare periodicamente perchè impestati dai virus.... la soluzione? un mac, ma poi il numero di ore di "consulenza informatica" triplicherebbero!!! ;)
    besos
    Isa

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  3. caro figghiu
    non ci sono solo i genitori............
    ..........scusa.

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  4. il mac poteva essere un buon modo, perchè più semplice e intuitivo e perchè non si impalla mai (mi tocco mentre lo dico, non vorrei iniziasse ora). ma per chi inizia col pc è dura cambiare.
    comunque io ci rido su (e vedo che non è un'esperienza solo mia!), ma spezzo una lancia in onore dei miei, che da soli riescono a fare cose notevoli con l'insidioso mezzo informatico. io quando sarò nei loro panni sarò molto ma molto più ricoglionito (e non avrò figli a cui chiedere aiuto).

    @ ruffo: non ci sono solo i genitori, dici? a chi ti riferisci? gatti? :-)

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