qualche settimana fa sono stato contattato dal responsabile di un importante e bel sito di critica fumettistica, che si è per caso imbattuto nell'altro mio blog e, invece di stramazzare addormentato per la prolissità dei miei scritti, mi ha chiesto di collaborare con loro.
non mi sono ancora deciso. prima difficoltà: non trovo nulla da recensire che non sia già stato recensito; non leggo poi così tanti fumetti come si pensa (o come pensavo io: a dirla tutta ci sono rimasto anche un po' male, che ci sia così tanta gente più "sul pezzo di me") e inoltre il fatto di vivere in Spagna non mi permette di essere aggiornatissimo sulle uscite italiane. ogni volta che torno a Milano passo tra Fnac, Borsa del fumetto e Supergulp a fare razzia ma evidentemente non basta.
detto questo al mio contatto, lui mica si scoraggia: macchè. dice: bene, sei in Spagna, approfittiamone per recensire opere locali e magari intervistare autori ispanici. grande. e qui siamo alla seconda difficoltà: non sono sicuro di volerlo fare. intendiamoci: sarebbe una gran cosa, in fondo era quello che speravo, in un certo senso. e credo anche di poterlo fare benino, nel limite del tempo che ho a disposizione. ma vedo che sto trovando delle gran scuse con me stesso per rimandare.
ho già un paio di titoli di cui potrei scrivere, visto che in Italia non è che caghino molto gli autori spagnoli (pensavo a Burbujas di Daniel Torres e a Arros Covat di Juanjo Saenz, o magari a Maria y Yo che è anche uscito da noi), ma non mi decido.
è che a me a me piace scrivere per me stesso, mettendoci sempre qualcosa di autobiografico, e a quelli del sito non gliene può fregare di meno. non voglio snaturare la mia maniera di scrivere? o semplicemente non ho voglia di dedicare altro tempo ai miei hobby solitari e un po' autistici? o ancora, e mi sa che è così, l'insicurezza sta facendo sì che "lo spazio bianco" sia entrato nel mio cervello impedendomi di buttar giù due stracci di righe decenti?
il weekend porterà consiglio.
massima solidarietà (io, quando faccio così, lo faccio per pura pigrizia, oltre che per non dover rendere conto ad altri, per non cimentarmi all'esterno ecc.)
RispondiEliminasecondo me varrebbe la pena di provare (tra l'altro, scrivere con in mente un "lettore ideale" diverso dal solito è un bell'esercizio); poi, se ti causa troppa ansia perché con il lavoro e la vita in generale non ci stai dentro, puoi sempre smettere!
ogni lasciata è una persa!
RispondiEliminainoltre sai già come la penso riguardo alla tua attitudine alla scrittura...
AV
se non lo fai sei un cogli...
RispondiEliminadario