sabato 7 novembre 2009

Alan Ford di Magnus&Bunker di nuovo in edicola

Da questa settimana in edicola con (turarsi il naso, please) Panorama o Sorrisi e Canzoni TV, c'é la ristampa praticamente integrale dell'Alan Ford di Magnus&Bunker. Oggi ho preso il primo numero, ed é fatto bene: volumetti cartonati che raccolgono due storie in ordine cronologico, intro di Max Bunker che come sempre non perde occasione per autoincensarsi, e outro di Moreno Burattini che racconta la storia dei numeri pubblicati. Ovviamente il suggerimento é non perderselo, possibilmente trovando un edicolante che permetta di comprarlo senza l'orrida rivista berlusconiana.

Leggo AF da quando avevo 7 o 8 anni. Primo numero comprato: il 97 della prima ristampa, "Il pugno proibito". Fu amore a prima vista, ed era già l'Alan di Paolo Piffarerio. Ero piccino e divoravo fumetti, i Marvel soprattutto, in maniera disordinata e poco consapevole, ma tutti i personaggi del Gruppo TNT, dal Numero Uno a Bob Rock, passando per Alan, Grunf, Geremia e Cariatide, Il Conte Oliver, Cirano, Clodoveo e gli assurdi nemici - Superciuk su tutti - colpirono profondamente la mia fantasia, e l'ironia che permeava le storie mi entrò dentro letteralmente.
Poi anni di pausa, fino a che vidi in edicola (quella della stazione di Porta Vittoria, ancora aperta, tornando a casa da scuola con Simone in terza media) il numero 186 dal titolo "Il Numero Uno é morto!". Storia orrenda, nei pieni anni di declino del mensile, ma dal titolo evocativo che mi riportò di colpo alla mia passione: da allora non ho più perso un numero, mese dopo mese per più 25 anni (anche se ormai é solo collezionismo, brutta malattia). Magnus l'ho scoperto proprio cercando e collezionando gli arretrati di AF, e l'ho seguito appassionatamente in tutto il suo lavoro successivo, riuscendo anche ad incontrarlo in un paio di occasioni prima della sua prematura morte nel 1996. Era il più grande di tutti, senza discussioni. Una grande rivelazione anche come uomo, diversamente da Bunker che invece più di una volta é stata una delusione. Ma questo é un altro discorso.

Sono profondamente convinto che il primo Alan di Magnus & Bunker sia tra le mie principali influenze: se sono come sono, se ho sviluppato una certa mia ironia e interesse per il grottesco, per la satira, ma anche per l'attualità e per certo tipo di critica e pensiero indipendente, lo devo indubbiamente a Magnus e a Max Bunker e a quei primi 75 numeri di AF. Ora pare tornato di moda: una mostra a Lucca 2009, qualche comparsata come allegato a quotidiani e ora questa ristampa. Non é mai troppo tardi. Approfitterò dell'occasione per rileggermelo, e sono sicuro che mi ritroverò ancora folgorato come la prima volta.

1 commento:

  1. comprato anche io senza nessun allegato..
    è una delle tante cose che abbiamo in comune.

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