secondo il seguente rito: sbucciare la parte esterna carbonizzata-intingere nella salsa romesco-mangiare con il più elevato rischio di sbrodolamento. il tutto ovviamente con le mani, e per limitare i danni dotati di apposito bavaglio fornito dal ristorante insieme ai guantini di plastica (ma finire con le mani nere di brace è decisamente più appagante).
il tipico menu da calçotada (pronuncia: calsutada) prevede poi vari tipi di carne alla brace, fette enormi di pane casereccio per farsi il proprio pà amb tomaquet (il pan con tomate), e soprattutto vino rosso servito in tipici porros, bottiglie particolari con beccuccio da cui ci si serve direttamente in gola, con ulteriore effetto sbrodolamento. insomma, un gran casino.
la masia in cui si è svolta la mia iniziazione era a sant cugat, un paese nell'immediato entroterra di barcellona. in effetti i calçots si
trovano anche in alcuni ristoranti cittadini, ma dati gli strascichi di zozzeria dell'abbondante e pittoresca mangiata, è decisamente preferibile cercarsi qualche posto fuori città più attrezzato alla bisogna.l'epicentro di questa tradizione è valls, un paese non distante da tarragona, i cui si dice si mangino i migliori calçots e in cui ogni anno viene inaugurata la stagione con una "gran festa de la calçotada" nelle vie del centro.
per dirla con astérix: S.P.Q.C. (Sono Pazzi Questi Catalani)!
ho messo un wow perché mi piacciono i cipollotti. la sagra del cipollotto è indubbiamente istituzione di un paese dalla civiltà superiore.
RispondiEliminae che cipollotti! ;-)
RispondiEliminachi si ricorda della mia vecchia diatriba con i tipi del sito spaghettiBCN che mi accusavano di plagio? oggi hanno pubblicato un articolo sui calçots: http://spaghettibcn.com/20100301_calcotada.html
che faccio? mi incazzo?? :-D
il tuo è più "vissuto", loro hanno una foto più poetica :o)
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