giovedì 4 marzo 2010

el meu barri

da qualche mese mi sono abbonato a TimeOut Barcelona. per gli amanti delle statistiche - e dei cavoli miei - con questa le riviste che ricevo regolarmente nelle mie caselle di posta sono 5: in ordine di anzianità il Mucchio, National Geographic, Storica del NG, ANIMAls e appunto TimeOut.
La rivista esce il giovedì, ma come ovunque l'abbonato è privilegiato ragion per cui la ricevo quasi sempre il lunedì (sera): l'ideale per un periodico settimanale che serve per informare degli appuntamenti quotidiani in città.
caratteristica peculiare di TimeOut, che esce in varie città d'Europa, dovrebbe essere anche fungere da punto di riferimento per gli stranieri che si trovano di passaggio o che vivono nella città in questione, e per questo solitamente è scritta in lingua inglese. qui non solo questo non succede, addirittura la lingua usata non è nemmeno lo spagnolo ma il catalano. la qual cosa, confesso, mi fa piacere per due motivi: mi aiuta a familiarizzare con la lingua e, rivolgendosi per forza di cose a lettori di qui, voglio credere che i suggerimenti in fatto di locali, ristoranti, manifestazioni culturali e luoghi siano più sinceri e affidabili di quelli per turisti.
nell'ultimo anno ho imparato a conoscere la città anche attraverso le pagine di questa rivista, scoprendo angoli nascosti e riuscendo a entrare di più in sintonia col modo di vivere locale.

sulla copertina del numero di questa settimana c'è il mio quartiere, Les Corts. era già qualche giorno che mi ripromettevo di scriverne sul blog, dopo ormai 13 mesi che ci vivo. inizierò a farlo nei prossimi giorni, poco a poco, e già ho iniziato con qualche foto ogni tanto. a Barcellona la vita di quartiere è importante: ogni barrio della città ha una sua identità che i veïns (i vecinos, gli abitanti del quartiere) fanno di tutto per difendere, e non solo durante la festa major che si svolge una volta l'anno. Les Corts non è conosciutissimo, non è in pieno centro, di turisti qui non ne passano se non per visitare il museo più frequentato della città: il Camp Nou. ma di cose da vedere e da fare ce ne sono anche altre.
qualche mese fa ho pensato di cercare altrove, di spostarmi più verso il centro, verso zone più vissute e più movimentate; alla fine ho deciso di restare qui, almeno per ora, e sono contento. m'agrada molt el meu barri, mi piace il mio quartiere.

3 commenti:

  1. è stato bello leggere "m'agrada el meu barri"...non so spiegare perchè,ma mi ha commosso. Hai sviluppato il senso di appartenenza.

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  2. Io ho vissuto a Les Corts, secondo me è uno dei migliori quartieri per vivere a Barcellona: tranquillo, vivo ma ancora vivibile. Certo, se uno vuole uscire la notte deve spostarsi verso il centro perchè là non c'è quasi nulla, però grazie alle metro, al trasporto pubblico e ai taxi non è un così grande problema...

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  3. sono d'accordo, Sam. io ora mi sono deciso a cercare qualcosa nel centro del barrio, qui a la Maternitat si sta bene ma mi manca la vita di quartiere: sedermi in una piazzetta (magari de la Concordia) a prendere un caffè il sabato mattina, scambiare due chiacchiere con il negoziante all'angolo, magari frequentare il centro civico. sto sbirciando gli annunci, sarei andato anche oggi a vedere un paio di pisos ma la nevicata mi ha fatto cambiare piani...

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