domenica 24 gennaio 2010

(più o meno) giovani fumettari crescono

ultimamente ho letto alcuni fumetti (oggi si dice graphic novels) che mi hanno entusiasmato. è una buona stagione per il fumetto d'autore, credo.

il primo è "Arrugas" di Paco Roca (c'è anche l'edizione italiana, e giustamente si intitola "Rughe", Tunué editore), una storia vincitrice del premio di fumetto dell'anno alla Fiera del Còmic di Barcellona nel2008. una storia forte perchè parla di anziani e di alzheimer, due argomenti non proprio leggeri; ma lo fa con leggerezza e grazia, una sottile ironia che mitiga la pesantezza dell'argomento senza però banalizzarla, e un disegno morbido e personale. mi è subito venuta voglia di leggere di più di questo autore spagnolo, e sul mio comodino sono già in pole position i suoi "El Faro" e l'ultimo "Las calles de arena".

ho poi letto 4 storie che hanno dei punti in comune, il più
evidente dei quali è la scarsa presenza di dialoghi. parlo di "Il gusto del cloro" del francese Bastien Vivès, di "Cronachette 2" dell'italiano Giacomo Nanni, di "Cat getting out of a bag" dell'americano Jeff Brown e di "A.L.I.E.E.E.N." del franco-norvegese Lewis Trondheim.

quest'ultimo (il cui titolo è un acronimo che sta per "Archives of Lost Issues and Earthly Editions of Extraterrestrial Novelties") è a tutti gli effetti un fumetto alieno: per i toni surreali, divertenti e spesso macabri che adotta, tipici del suo prolifico e geniale autore, e perchè è letteralmente opera di alieni! In effetti i dialoghi ci sono, diciamo in lingua originale... carino, strambo, mi ha ricordato in qualche modo il personaggi di Tim Burton e il suo bambino ostrica.

Bastien Vivès ha solo 25 anni. e ha scritto questo racconto a fumetti che ho trovato di una profondità e di una poesia rare. si svolge quasi tutto in una piscina, storia di tensioni amorose adolescenziali, slanci, passioni e attese che me la fa mettere nella stessa casella del capolavoro "Blankets", ma con uno stile proprio. leggendo queste pagine appare evidente quanto potente possa essere il fumetto, e quanto peculiare rispetto ad altre forme espressive. chapeau.

gli altri due libri parlano di gatti, e forse mi hanno colpito perchè in questo periodo sto ancora pensando quanto mi piacerebbe avere un gattino per casa.
"Cronachette 2" (ci sono anche un 1 - per me introvabile - e un
3 appena uscito, tutti per Coconino - lunga vita a Igort!) e il volume di Brown sono indubbiamente parenti tra loro, e descrivono in modo differente ma parallelo il rapporto tra un micio e il suo padrone, i tic, le consuetudini e le imprevedibilità del comportamento felino, e i piaceri che questo comporta. chi ha o ha avuto un gatto si ritroverà in questi micro-racconti, sorriderà a ogni pagina, si commuoverà, dirà "anch'io". io tra i due dò la mia personale preferenza a "Cat getting out of a bag" (che io sappia ancora non c'è un editore italiano) rispetto al libro di Nanni; e dopo averlo letto mi è tornata prepotente la voglia di micio.

una curiosità: sia Vivès che Nanni sono molto attivi come blogger: il francese si è fatto conoscere pubblicando strisce sul proprio sito, e il progetto Cronachette è nato proprio dalla volontà del suo autore di completare una tavola al giorno per un anno sul proprio blog.
nuove frontiere del fumetto moderno, e la dimostrazione di come la tecnologia non debba per forza compromettere le tradizionali forme d'espressione ma al contrario possa esserne uno stimolo.

Nessun commento:

Posta un commento