El j. l'ha saputo e non è d'accordo, dice che ognuno ha il suo ruolo e non sono io a dover mettere la cara. Che qualcuno dall'Italia si tolga la paglia dal culo e che S. si decida a seguire la procedura reclami. "Pero YA!" (ossia: "Però SUBITO!).
Queste ultime ("pero YA!") sono le parole magiche che ci proiettano nella paradossale situazione spazio-temporale denominata "Teorema di Palacios".
Palacios è un nostro potenziale cliente, che dovremmo visitare da almeno 2 anni e che S. non ha nemmeno mai contattato telefonicamente. S. se jubilará tra un annetto e obiettivamente ha fatto la storia dell'azienda in Spagna negli ultimi 20 anni, ma ora non fategli fare cose complicate e nuove, perchè non ne ha la minima intenzione. Non c'è proprio verso; vi dirà di si ogni volta che gli parlate, intendiamoci: "Finisco di scrivere questa mail e lo faccio", "Fammi fare due chiamate e poi inizio questo lavoro!" "Vado la settimana prossima". Sempre sì, e poi tutto cade nel vuoto regolarmente con un sorriso sulle labbra (perchè S. è veramente simpatico).
Nelle riunioni commerciali ci sono quindi scene che si ripetono come in un replay di mese in mese, all'infinito. Arriva il momento che El j. se cabrea ed esclama "PERO YA!!" e l'altro "Si, si, j., ahora mismo, ara mateix"; "PERO YA!!!!" "De acuerdo, j.". E via così, fino alla volta successiva. Ormai sono giunto alla conclusione che ognuno dei due sa benissimo come andranno a finire le cose (ossia nel nulla 3 minuti dopo), ma non importa, il richiamo del Teorema è troppo forte per tutti.
Tutto sommato però, non mi sarebbe dispiaciuto andare un paio di giorni in Extremadura a poner la cara e mangiarmi un po' di bacalao dorado prima di Natale.
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