Stasera sono andato con S. ed E. a vedere "Un lugar donde quedarse", la nuova
peli di di Sam Mendes (quello di American Beauty e Revolutionary Road), scritta da Dave Eggers e gentile signora. Al Verdi di Gracia, in originale inglese con sottotitoli in castellano perchè questo è un paese civile (anche se poi si dibatte se obbligare le case cinematografiche a doppiare in català la metà dei film che escono nelle sale. Majors e distributori si sono fatti una
grassa risata).
Il film è bello: divertente, profondo, gentile, insolito, ben interpretato da attori non famosi (almeno per me) e dal finale non scontatamente rassicurante.
Mi risulta che in Italia non sia ancora uscito...
Ancora una volta: beccatevi questa, amici cinefili italiani! E hanno dato pure il trailer di "Avatar" di Cameron, che uscirà qui il 18 dicembre in prima mondiale mentre l'Italia arriverà buona ultima. Ha!
Due cose:
RispondiElimina1. Il film è un po' facilone e strappalacrime, ammettilo.
2. In Italia sono usciti tanti altri film che qui non sono ancora usciti. Semplicemente, c'è uno sfasamento nelle date, ma non credo che si possa evincere da questo sfasamento che un paese sia più civile dell'altro.
Sull'altra cosa (doppiaggio al catalano), in linea di massima sono d'accordo con te, ma sarebbe facile polemizzare.
Ma ti dirò, a me il film è piaciuto. Certo, non entrerà nella storia del cinema ed è un film "leggero", ma mi è parso ben scritto e godibile. E i protagonisti hanno quelle facce lì, che mi hanno detto qualcosa.
RispondiEliminaIl punto 2 voleva essere solo un modo per essere invidiato da certi miei amici appassionatissimi di cinema, e che dovranno aspettare ancora per vedere un film che so che andranno a vedere (com'era stato per UP e come sarà per Avatar). Non ho detto nè pensato che questo renda la Spagna più civile dell'Italia.
Per quanto riguarda poi la questione del doppiaggio. Io non sono assolutamente uno di quelli critici sull'uso della lingua calatana o delle lingue locali in generale, tanto che probabilmente mi iscriverò a un corso di català o comunque lo imparerò per un motivo di rispetto per chi mi ospita oltre che per un arricchimento culturale. Certo per alcuni aspetti trovo che i catalani esagerino, e ne facciano soprattutto una questione politica e demagogica. Non sono nemmeno contro i doppiaggi: in Italia abbiamo una scuola di doppiaggio ottima ad esempio, al contrario della Spagna (qui alcuni film sono doppiati veramente da cani, ammettilo). Apprezzo però il fatto che ci sia scelta: io il film l'ho visto in lingua originale con sottotitoli in castigliano, come sai al Verdi (e non solo) li fanno quasi tutti così nonostante il livello medio di conoscenza dell'inglese sia piuttosto basso. In Italia questo non esiste se non a livello di cineforum (e ti parlo di Milano), e non credo sia una questione di mancata domanda da parte del pubblico. Chissà cos'è. Per questo, qui sì, parlavo di "paese civile": perchè c'è servizio e c'è scelta.