La più caratteristica è sicuramente rappresentata dal personaggio del Caganer, che non può mancare in ogni presepe catalano. Trattasi di omino vestito nelle tipiche vesti tradizionali del luogo, impegnato nel profano atto del defecare.
Si si, intendo dire che ha proprio i pantaloni calati, è accucciato in posizione e con tanto di stronzetto ben in vista. La simbologia è presto detta: fertilità della terra, ed esempio supremo di uguaglianza, dato che quella roba lì la facciamo proprio tutti. Niente di irrispettoso quindi, al
contrario: i catalani sono talmente affezionati al caganer che la decisione dell'Ajuntament di Barcelona di non metterlo nel presepe gigante che si installa nella piazza del Municipio è stata
seguita da aspre polemiche.
Col tempo si è deciso di sfruttare il carattere "anticonformista" dell'omino in questione per declinarlo in varie versioni, queste sì profane. Nelle bancarelle della Fira de Santa Llùcia si trovano
quindi caganers con le fattezze di personaggi famosi: sportivi,
politici italiani e stranieri, i Reali di Spagna e persino il Papa, tutti immortalati nella tipica posizione. C'è addirittura il sito internet , dove con 15 neuri potete portarvi a casa addirittura il Cav. Silvio Bananas.
Altro elemento tipico del Natale catalano è il cosiddetto "Tiò de
Nadal", ossia un tronco d'albero umanizzato con gambe, faccia sorridente e cappellino rosso. Dato che qui i regali li portano i Re Magi e non Babbo Natale, il 25 dicembre i bambini chiedono al Tiò (che era stato precedentemente rifocillato giorno dopo giorno e riscaldato con una coperta rossa) di distribuire dolciumi.
Ovviamente si resta in tema, e le caramelle vengono "cagate" dal Tiò la mattina di Natale per la gioia dei nens e delle nenas. Addirittura esiste un'ampia gamma di "cançons per a fer cagar el tiò" con cui i piccini stimolano l'atto (oltre che menandolo con un bastone): vere e proprie supposte cantate, insomma, una delle quali fa così: Caga tió
ametlles i torró
no caguis arangades
no caguis arangades
que són massa salades
caga torrons
que són més bons
que són més bons
Vista tutta questa familiarità con l'argomento, non ci si può stupire di trovare tra i mimi della Rambla l'impassibile tizio di bianco vestito (e pittato) della foto qui a fianco, un po' scocciato per tutta la gente che gli passa davanti proprio in quel momento lì, interrompendo la lettura del periodico.
ecco perché adoro i blog degli italiani all'estero: c'è sempre qualcosa da imparare! in italia il natale è così cristianizzato che tutta la faccenda risulta quasi inconcepibile... però anche al mio paese sul lago di como i regali li portavano i re magi (poi soppiantati da gesù bambino).
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