venerdì 18 dicembre 2009

PARNASSUS!

Dopo aver saputo da Rose che a Milano è già fuori programmazione, ieri sera mi sono fiondato al Verdi a vedere "El imaginário del Doctor Parnassus", l'ultimo straordinario film di Terry Gilliam. Che è, appunto, straordinario.
Ho un rapporto particolare con Gilliam, ed è una cosa che mi capita quasi sempre con gli artisti che amo: mi affeziono, e non riesco a lasciarli. Sono un sentimentale, o forse è questione di riconoscenza. Se adoro - per dire - i Pixies (spot occulto ma non troppo per il prossimo Primavera Festival) non riesco a fare a meno di prendermi un cd di Frank Black, Black Francis o come diavolo di chiama ora; nè delle Breeders, anche se il rapporto è meno intenso (mi verrebbe persino da andare a vedere uno spettacolo di magia di David Lovering se passasse in zona). Allo stesso modo il mio amore incondizionato per i Monty Python mi impedisce di perdermi un film di Gilliam: anche se ogni tanto mi delude (Tideland, ad esempio, l'ho trovato pesantissimo e inutilmente ridondante), confido sempre che la prossima volta sarà quella buona. E in questo caso è andata proprio così.

L'ho già detto che il film mi è parso straordinario? Insomma, c'è tutto: attori in stato di grazia, trama coinvolgente, non banale e ricca di colpi di scena qb, atmosfera dark e psichedelica allo stesso tempo, e l'immaginazione dell'autore che raggiunge i soliti livelli. La differenza è che stavolta la sua visione (cinematografica, visiva, di vita) viene incanalata benissimo nella sceneggiatura senza particolari sbrodolature o pippe fini a sè stesse come altre volte è capitato. E questa visione non è mai stata così simile al suo lavoro di animazione fatto coi Pythons, quasi un cerchio che si chiude.

Christopher Plummer, l'ultimo Heath Ledger e i suoi doppi (forzati e inventati a causa della morte dell'attore durante le riprese), tutti gli altri. Ma soprattutto lui: Mr. Nick, il Diavolo in persona.


Il ruolo della sua vita, decisamente. E per carità, questo film va visto in lingua originale, la sua voce, si sa, è parte dello spettacolo. Alla fine, sentirlo consolare il buon dottore chiamandolo "Parny" vale il prezzo del biglietto.

Non so quanto sia sensata l'affermazione (in fondo io di cine non ci capisco nulla), ma per un istante ho pensato "questo è il film che Tim Burton vorrebbe fare da una vita".

2 commenti:

  1. uhm, "Parny" non me lo ricordo... l'avranno tolto in italiano o sarò io?
    ps continuo sproloquio di là (questa è come la diatriba moore/gaiman)

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